Contro Ambrogio
Una sublime, tromentosa grandezza
di Franco Cardini
pp. 136, € 11,00
Salerno Editrice, 2016
ISBN: 978-88-6973-140-2
Ambrogio è, con Gerolamo e Agostino, il fondatore
della Chiesa latina emersa, dopo Costantino, dal buio e dal sangue
dell’era delle persecuzioni, assurta poi, con Teodosio al rango di unica
religione ammessa nell’Impero. Arrivato a Milano con un prestigioso
incarico di governo – secondo la tradizione, elevato a furor di popolo
alla cattedra episcopale – trasferí nella sua funzione di vescovo il
santo orgoglio che gli derivava dall’appartenere alla piú alta nobiltà
dell’Urbe e impiantò con forza sul tronco dell’Impero, al posto della
pax deorum che lo avrebbe eternamente protetto, la croce del Cristo. Fu
inflessibile nel combattere eretici, ebrei e pagani; impose che l’ara
della vittoria fosse tolta dall’aula senatoria; umiliò perfino il grande
Teodosio ricordandogli che anche l’imperatore era membro della Chiesa
ma non aveva il diritto né di guidarla, né di controllarla. Senza il
fondamento del suo pensiero, forse, mai si sarebbe sviluppata una teoria
egemonica del papato sulla Chiesa. Leggendo di lui, a volte ci si
domanda dove fosse quella carità sulla quale peraltro ha saputo scrivere
pagine bellissime. La sua grandezza fu davvero sublime e tormentosa.
Franco Cardini, professore emerito di Storia
medievale, ha insegnato nell’Università di Firenze, nell’Istituto
Italiano di Scienze Umane (oggi confluito nella Scuola Normale
Superiore) e presso L’École des Hautes Études en Sciences Sociales di
Parigi; attualmente prosegue la sua attività d’insegnante e di
ricercatore, incentrata anzitutto sui rapporti fra Europa cristiana e
Islam. Nel volume Cristiani perseguitati e persecutori (Salerno Editrice
2011) ha posto con forza l’interrogativo circa il rapporto fra
tolleranza e intolleranza, tra carità e persecuzione, all’interno della
Chiesa cattolica.
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