giovedì 29 novembre 2012

Graffiti templari

Graffiti templari
Scritture e simboli medievali in una tomba etrusca di Tarquinia
A cura di Carlo Tedeschi
pp. 310, 153 ill. b/n, 28 tav. col. f.t., € 35,00
Viella, 2012
ISBN: 9788883349386

Questo libro non ha tesi da dimostrare, ma testimonianze storiche inedite da presentare. Si tratta di graffiti, una fonte assai poco frequentata dagli specialisti del medioevo, ma che, in virtù della sua immediatezza, se esaminata con la necessaria ­prudenza, può aprire inaspettati squarci sulla vita di uomini e società del passato.
Nel caso in esame i graffiti, testi ed elementi figurativi, furono realizzati sulle pareti dipinte di una tomba etrusca di Tarquinia entro il primo trentennio del Duecento; i testi, quasi tutti in volgare, riferiscono che un gruppo di individui, alcuni dei quali qualificati come appartenenti all’Ordine del Tempio, utilizzarono l’ipogeo, sacralizzandolo, per compiervi atti sessuali e pronunciarvi un giuramento.
Il compito che specialisti di diversa estrazione si sono dati, in un lavoro autenticamente interdisciplinare, è stato quello di far parlare le testimonianze, attraverso la meticolosa decifrazione dei segni alfabetici e figurativi e un’attenta contestualizzazione archeologica, storica, linguistica, paleografica e storico-artistica.
Indice:
Carlo Tedeschi, Introduzione (p. 7-11)
Maria Cataldi, Marina Micozzi, La Tomba Bartoccini e la necropoli di Tarquinia tra epoca etrusca e riscoperta umanistica (p. 13-27)
Carlo Tedeschi, Le iscrizioni: edizione, analisi paleografica e commento (p. 29-94)
Vittorio Formentin, I graffiti in volgare: uno studio filologico-linguistico (p. 95-113)
Gaetano Curzi, I graffiti figurativi: una lettura simbolica (p. 115-154)
Giuliano Romalli, Corneto civitas pontificum. I Templari, il palazzo papale e il progetto politico di Innocenzo III (p. 155-232)
Tavole fuori testo
Roberto Paciocco, Atti insindacabili d’area templare (p. 233-258)
Opere citate (p. 259-292)
Indice epigrafico (p. 293-294)
Indice dei nomi di persona (p. 295-299)
Indice dei nomi di luogo (p. 301-305)
Referenze fotografiche (p. 307)
Carlo Tedeschi insegna Paleografia latina all’Università di Chieti-Pescara. I suoi interessi di ricerca lo hanno portato ad occuparsi prevalentemente di scritture epigrafiche e di graffiti. 

mercoledì 28 novembre 2012

Scritti sul pensiero medievale

Scritti sul pensiero medievale
di Umberto Eco
pp. 1332, € 35,00
Bompiani, 2012
 
Questo volume presenta scritti tutti già pubblicati ma che l'autore ha riunito per testimoniare della sua continua attenzione alla filosofia, all'estetica, alla semiotica medievale, sin dall'inizio dei suoi interessi storiografici degli anni universitari. Raccoglie così le ricerche sull'estetica medievale e in particolare quella di Tommaso d'Aquino, gli studi di semantica sull'arbor porphyriana e sulla fortuna medievale della nozione aristotelica di metafora, esplorazioni varie sul linguaggio animale, sulla falsificazione, sulle tecniche di riciclo nell'Età Media, sui testi di Beato di Liebana e della letteratura apocalittica, di Dante, di Lullo e del lullismo, su interpretazioni moderne dell'estetica tomista, compresi i testi giovanili di Joyce. Una seconda sezione raccoglie scritti meno accademicamente impegnativi ma che tuttavia possono fornire anche al lettore non specialista idee sul pensiero medievale e sui suoi vari ritorni in tempi moderni, con riflessioni sugli embrioni secondo Tommaso, l'estetica della luce nel paradiso dantesco, il Milione di Marco Polo, la miniatura irlandese e quella del tardo Medioevo, documentate visivamente in una succinta raccolta di immagini. Pur conservando a questi scritti, che coprono un arco di sessant'anni, la loro natura originale, l'autore li ha uniformati dal punto di vista bibliografico e redazionale, eliminando, seppure non del tutto, alcune riprese e ripetizioni.

martedì 27 novembre 2012

Italiano lingua delle arti

Italiano lingua delle arti
Un'avventura europea (1250-1650)
di Matteo Motolese
pp. 264. € 24,00
Il Mulino, 2012
ISBN: 978-88-15-24037-8

Quando nel 1651 venne pubblicato a Parigi il «Trattato della pittura» di Leonardo, all’inizio del volume fu aggiunta una lista di opere che può essere consi-derata la prima bibliografia della trattatistica d’arte europea: su trentaquattro titoli, ventiquattro sono in lingua italiana. Un dettaglio fra i tanti che testimonia dell’espansione dell’italiano come lingua delle arti nell’Europa d’età moderna. Parole come «maniera», «facciata», «disegno», «ritratto» sono passate in altre lingue per definire stili, dettagli architettonici e tecniche figurative. Dalle testimonianze più antiche sino al culmine del Seicento, questo libro traccia un profilo dei modi attraverso i quali l’italiano è arrivato, nel corso di alcuni secoli, ad essere la lingua di riferimento per l’arte e l’architettura in Europa.
Matteo Motolese insegna Linguistica italiana alla Sapienza-Università di Roma. Ha pubblicato, tra l’altro, l’edizione critica della «Giunta fatta al ragionamento degli articoli et de’ verbi di messer Pietro Bembo» di Lodovico Castelvetro (Antenore, 2004). È condirettore della serie degli «Autografi dei letterati italiani» pubblicata, a partire dal 2009, dalla Salerno Editrice.

sabato 24 novembre 2012

Identità cittadine e aggregazioni sociali in Italia, secoli XI-XV

Identità cittadine e aggregazioni sociali in Italia, secoli XI-XV
Atti del Convegno di Studio - Trieste, 28-30 giugno 2010
a cura di Miriam Davide
pp. 328, € 32,00
CERM, 2012
ISBN: 978-88-95368-13-9
  
Il volume raccoglie gli atti del convegno “Identità cittadine e aggregazioni sociali in Italia, secoli XI-XV” tenutosi a Trieste il 28-30 giugno del 2010 nel quadro del progetto PRIN2007. Paolo Cammarosano, Miriam Davide, Alessio Fiore e Luigi Provero si soffermano sui rapporti esistenti tra la città e il territorio con particolare attenzione all’affermazione delle egemonie cittadine, ai percorsi di acquisizione della cittadinanza, alla relazione esistente tra la normativa in uso nelle città e nel territorio e alla circolazione di modelli di appartenenza e di identità; Berardo Pio, Pinuccia Simbula e Alessandro Soddu affrontano il tema dei rapporti esistenti tra la dimensione cittadina e le dimensioni regionali, il primo autore attraverso i percorsi della “peregrinatio academica” degli studenti di diritto canonico negli anni dello scisma e gli altri due studiosi proponendo una disamina degli spazi dell’identità cittadina nella Sardegna del periodo aragonese; Simone Bordini e Stella Leprai approfondiscono i rapporti che intercorsero tra la città e le famiglie con affondi sull’area padana e infine Marina Gazzini, Mario Gallina e Marialuisa Bottazzi propongono una riflessione sugli aspetti culturali e simbolici, sulla propaganda e sull’uso della scrittura esaminati alla luce delle reti di rapporti intessute dal Consorzio dello Spirito Santo e dai frati Gaudenti e considerati sulla base dell’utilizzo che si fece dell’urbanistica e dell’epigrafia.

giovedì 22 novembre 2012

La soluzione dei Templari

La soluzione dei Templari
di Alessio Varisco
pp. 408, € 18,70
Effegi, 2012
ISBN: 978-88-6433-272-7
 
Pronunciare o scrivere la parola “Templari”, oggi, evoca tante “legendae” e poi si finisce, di fatto, senza volerlo, nella leggenda.
Tuttavia il Prof. Alessio Varisco, direttore di Antropologia Arte Sacra ed autore di pluri pubblicazioni sui “cavalieri” non solo cita i templari ma ne fa argomento per una pubblicazione dal titolo provocatorio “La soluzione dei templari”.
È una pubblicazione che si affida alla critica; consapevole di questa eventualità, appoggia le sue intuizioni alle fonti che ha conosciuto, sviscerato, ne ha fatto oggetto di ricerca storica, di confronto. Ora presenta nella pubblicazione il risultato di tale acribia e studio…
Reca poi, quasi a conforto delle sue intuizioni e scoperte, la figura di san Rainaldo da Concorezzo, Arcivescovo di Ravenna, che ha avuto a che fare con i templari del suo tempo e dei suoi luoghi, sia direttamente sia per il suo tipico ministero pastorale e vi ha messo nel caso la sua dimensione umana e cristiana.
Si lascia al lettore, e non può essere altrimenti, la valutazione dell’impegno di Varisco, il quale sarà grato sì per le immancabili critiche, ma soprattutto per gli argomenti che le possano giustificare.
L’augurio che mi permetto di presentare alla pubblicazione, è che possa aiutare a passare dalla leggenda attuale a una valutazione completa, serena ed oggettiva della storia dei templari, storia che ha coinvolto Papi e Re, interessi politici e finanziari, storia che possa finalmente essere maestra di vita e maestra che abbia scolari diligenti e intelligenti.
Angelo Mascheroni, Vescovo

martedì 20 novembre 2012

Roma capta

Roma capta
Il Sacco della città dai Galli ai Lanzichenecchi
di Umberto Roberto
pp. 326,
Laterza, 2012
ISBN: 9788842098829
  
«Il 18 luglio del 386, al primo assalto dei Galli, l’esercito romano si sbandò. L’ala sinistra venne respinta nel fiume. In preda al panico, in una gigantesca rotta, molti affogarono, altri caddero schiacciati dai compagni in fuga. Metus Gallicus: il terrore per le orde galliche penetrò nella coscienza più profonda dei Romani, senza mai dissolversi, e riemerse nei momenti di maggiore emergenza».
Dal nero giorno dell’Allia, i barbari evocano antichi incubi e sopite angosce. Funesti fantasmi che tornano realtà nell’agosto 410. Roma rivive la violenza terribile di un Sacco che umilia la città per secoli signora sulle genti. È solo l’inizio: nel 455 i Vandali entrano a Roma e la devastano indisturbati; passano meno di vent’anni e nel 472 di nuovo un Sacco dopo un lungo assedio. Infine la guerra greco-gotica, che annienta lo splendore della città antica: tra il 535 e il 552 Roma è per cinque volte sotto assedio.
Dal racconto dei fatti, al mito, alla memoria: il libro segue le trasformazioni che la sequenza dei Sacchi per oltre un secolo provocò nell’immagine della città, nei comportamenti e nei pensieri dei suoi cittadini. Alla fine del mondo antico, il travaglio di una civiltà si esprime nella tormentata rovina della sua capitale.
E il disastro riecheggia spaventoso nei secoli; fino al Sacco del 1527, quando il mito della Roma che rinasce si rovescia nel più drammatico epilogo: di nuovo eserciti che calano sulla città per devastarla, di nuovo distruzioni. Lanzichenecchi e imperiali abbattono i simboli della nuova Roma nel momento della sua più splendida fioritura. Si chiude nel sangue un millennio di storia e la città cambia ancora il suo volto e la sua identità.
Umberto Roberto è professore associato di Storia romana presso l’Università Europea di Roma e membro del dottorato di Filologia e Storia del mondo antico presso l’Università La Sapienza di Roma. È stato borsista della Alexander von Humboldt-Stiftung e ha svolto attività di ricerca presso l’Università di Jena. Si occupa principalmente di storiografia antica e tardoantica e dei rapporti tra barbari e mondo romano. È stato coordinatore del comitato scientifico e curatore del catalogo della mostra “Roma e i barbari, III-VII sec.”, Palazzo Grassi, Venezia (26 gennaio-20 luglio 2008).

giovedì 15 novembre 2012

La prigione medievale

La prigione medievale
Una storia sociale
di Guy Geltner
pp. 232, € 25,00
Viella, 2012
ISBN: 9788883349416

La società medievale non aveva una «mentalità persecutoria»: al contrario di quanto si pensa, era in realtà molto più sfumata nella definizione e nel trattamento dei suoi elementi marginali. Guy Geltner lo dimostra esplorando ogni sfaccettatura della carcerazione tardomedievale – dal terrore provato al momento dell’arresto al rilascio, all’evasione o alla morte – fino a operare una vera e propria riscrittura della storia penale.
La prigione medievale mette infatti in discussione l’idea, comunemente accettata, secondo cui la prigione moderna sarebbe il frutto della scienza penale illuministica – che per prima pose l’accento sulla capacità dell’uomo di riformare la propria anima – rintracciando la nascita di tale istituzione nel medioevo, e più precisamente nel tardo XIII secolo.
L’autore ricostruisce con attenzione la vita all’interno delle mura delle carceri di Venezia, Firenze e Bologna, oltre che di molte altre città europee. Quella che emerge è l’immagine di una prigione che per alcuni suoi elementi sembra anticipare di fatto le moderne istituzioni carcerarie, ma che per altri ci appare spesso inaspettata: posta spesso al centro della città, i detenuti potevano godere di frequenti contatti con la società esterna, dato che non vi erano rinchiusi ma piuttosto “tenuti” in una versione più coercitiva della vita di tutti i giorni.
Guy Geltner è professore di Storia medievale presso l’Università di Amsterdam e direttore del Center for Medieval Studies della stessa città. Il suo ultimo libro è The Making of Medieval Antifraternalism: Polemic, Violence, Deviance, and Remembrance (Oxford University Press 2012).
Indice:
Presentazione, di Andrea Zorzi
Ringraziamenti
Una nota sulle date e sulle monete
Prologo
Introduzione
1. Prigioni italiane: tre profili
Venezia.
Firenze.
Bologna.
Conclusioni.
2. Aspetti dell’imprigionamento
Sviluppo urbano.
Amministrazione e burocrazia.
Finanza ed economia.
Imprigionamento punitivo: giurisprudenza, legislazione e pratica.
Conclusioni.
3. La vita della prigione
Il terrore dell’arresto.
La prima notte.
L’ordine familiare: i reparti.
La vita quotidiana: ordine e dissidenza.
Il mondo esterno.
La fine del viaggio: morte, fuga, rilascio.
Conclusioni.
4. La prigione come luogo e come metafora
L’immaginario antico: martirio, monachesimo e purificazione.
Excursus: i santi liberatori di prigionieri.
Dalla purificazione al purgatorio: la grande prigione di Dio.
Questo mondo e il prossimo: la prigione urbana.
Conclusioni.
Conclusione: marginalità e istituzioni
Appendici
1. Inventario di prigione. Bologna, 1305.
2. Poesie dalla prigione.
3. Le Stinche, una ricostruzione.
Abbreviazioni e archivi
Bibliografia
Indice dei nomi 

mercoledì 14 novembre 2012

Ricette medievali - il prontuario del cuciniere

Ricette medievali - il prontuario del cuciniere
di Sergio Innocenti
Formato: Kindle, € 3,99
Edizioni Delirium, 2012
ASIN: B009L5F866
 
Dopo il successo del Trattato sulla cucina medievale, questo “Prontuario del cuciniere” appare come un naturale approfondimento delle tematiche trattate nel primo libro. La raccolta di ricette qui proposta nasce dalla volontà di coniugare la passione per la cucina e per la storia di quello che troppo spesso viene visto come un periodo buio e poco creativo; attraverso le ricette possiamo invece divertirci a sperimentare nuovi sapori e profumi e quindi una “quotidianità” spesso dimenticata nella quale il cibo non è solamente un dilettevole diversivo. Per sentire davvero l'atmosfera del medioevo, occorre però fare attenzione agli ingredienti "proibiti": li troverete elencati in una sezione dedicata.

mercoledì 7 novembre 2012

Codice diplomatico dell'epicospio ascolano

Codice diplomatico dell'epicospio ascolano
Secoli XI-XIII
di Martina Cameli
pp.192, € 20,00
Capponi Editore, 2012
ISBN: 8897066380
 
Questo volume raccoglie le fonti documentarie realtative all'episcpio ascolano nei secoli centrali del Medio Evo, sub specie di registi. Un lavoro importante ed accurato che la Dott.ssa Martina Cameli ha realizzato con attenzione e che sicuramente sarà un punto di riferimento importante nella conoscenza e nello studio della chiesa ascolana del tempo.

lunedì 5 novembre 2012

"Melior ut est floremus"

"Melior ut est floremus"
Note di storia monetaria veneziana
di Franco Rossi
pp. 208, € 25,00
Viella, 2012
ISBN: 9788883349256

Percorso invero intricato e tortuoso quello della storia monetaria veneziana, seguendo il quale è molto facile perdersi, soprattutto se non ci si libera per tempo delle moderne convinzioni intorno al denaro e a tutto ciò che questo sta a significare in termini di emissione, circolazione, potere d’acquisto, spendibilità, inflazione, deflazione, corso forzoso. Percorso millenario tale da sovrapporsi perfettamente, salvo trascurabili scostamenti, alla vicenda statuale, anch’essa millenaria, di quella che a suo tempo era stata la regina dell’Adriatico e del Mediterraneo orientale, riproposto in chiave istituzionale piuttosto che numismatica in senso stretto, e necessariamente per sommi capi. Percorso di cui resta, oltretutto, traccia evidente nell’Appendice documentaria che funge da corollario al testo; supporto minimale, certo, nondimeno utile per chiunque voglia addentrarsi con maggior agio nella ricerca. In estrema sintesi, monete e istituzioni: fattori esclusivi di quel binomio pressoché inscindibile che è stato, alla resa dei conti, la ragione prima della grandezza di Venezia.
Franco Rossi dirige l’Archivio di Stato di Treviso e insegna Legislazione archivistica e Discipline ausiliarie della storia presso l’Archivio di Stato di Venezia.
Indice:
Introduzione
1. Le origini
2. Dal denaro d’argento al ducato d’oro
3. Dal ducato d’oro alla lira Tron
4. Dalla lira Tron alla carta monetata
Appendice documentaria
Bibliografia essenziale
Indice dei nomi e dei luoghi
Elenco delle riproduzioni

venerdì 2 novembre 2012

Metamorfosi del Graal

Metamorfosi del Graal
di Francesco Zambon
pp. 416,  € 28,00
Carocci, 2012
ISBN: 9788843065752

Fin dalla sua apparizione sulla scena letteraria, verso la fine del XII secolo, il Graal si presenta come un oggetto inafferrabile, in continua trasformazione: grande piatto contenente un’ostia, vaso in cui Giuseppe di Arimatea raccolse il sangue di Cristo, pietra discesa dal cielo. Ma le metamorfosi del Graal non finirono con la sua storia medioevale. Dopo una lunga eclisse, il mito fu recuperato in maniera originale da alcuni autori ottocenteschi e in particolare dal suo “inventore” moderno, Richard Wagner: il suo Parsifal è all’origine di un nuovo, vastissimo “ciclo del Graal”, che comprende opere teatrali, narrative, storiche (o pseudostoriche), cinematografiche e altro – un ciclo al quale appartengono anche recenti successi come Il Codice da Vinci di Dan Brown. Sintesi di un ventennio di ricerche sulla letteratura cortese e cavalleresca e sui grandi miti che essa lasciò in eredità alla cultura europea, il volume offre una panoramica sull’evoluzione del mito del Graal nel medioevo e sul suo contesto letterario e religioso, proponendo anche un’indagine critica sulle sue riscritture e interpretazioni moderne e su molti luoghi comuni che circolano al suo riguardo nella letteratura commerciale e nei mass media.
Francesco Zambon insegna Filologia romanza all’Università di Trento. Si è interessato a numerosi aspetti della letteratura allegorico-religiosa del medioevo latino e romanzo (bestiari, ciclo romanzesco del Graal, lirica dei trovatori, testi catari); ha scritto anche su poeti contemporanei, in particolare su Pascoli, Montale e Pessoa. Presso Carocci editore ha pubblicato fra l’altro L’alfabeto simbolico degli animali (2a rist. 2009) e ha curato Il bestiario d’amore di Richard de Fournival (1997) e I trovatori e la crociata contro gli Albigesi (2a rist. 2011); è tra i direttori della collana “Biblioteca Medievale”.
Indice
Introduzione
Parte prima Arturi regis ambages pulcerrime
1. Tantris o il narratore-sciamano
2. L’usignolo e il cigno: sulla poetica di Maria di Francia
3. Chrétien de Troyes: la Parola e la Gioia
4. Lo scudo spezzato
5. Dinadan in Italia
Parte seconda Sulle tracce del Graal
6. Il ciclo medioevale del Graal
7. Un Vangelo della cavalleria
8. La Trilogia di Robert de Boron
9. Pilato e il Graal
10. La mistica travatura della Queste del Saint Graal
11. L’esoterismo della messa nei romanzi medioevali del Graal
12. La fenice e il Graal
Parte terza Il ritorno del Graal
13. Il Parsifal di Wagner
14. I Suoni del Gral di Arturo Onofri
15. Il mito del Graal pirenaico
16. L’esoterismo del Graal: René Guénon e Julius Evola
17. Il Graal nel teatro francese del Novecento
18. Parodie romanzesche: Italo Calvino e Umberto Eco
Bibliografia
Avvertenza