lunedì 30 giugno 2014

Corrado di Hirsau e il ”Dialogus de cruce”

Corrado di Hirsau e il ”Dialogus de cruce”
Per la ricostruzione del profilo di un autore monastico del XII secolo
di Marco Rainini
pp. XXVI-438+ 8 tavv. f.t., € 70
SISMEL, 2014
ISBN: 978-88-8450-540-8


Il codice Clm 14159 della Staatsbibliothek di Monaco di Baviera contiene un lungo dialogo, riguardante la centralità della croce nelle Scritture e la salvezza dei santi. L'opera, ad attestazione unica, va attribuita all'autore del più noto Speculum virginum, un personaggio dall'identità discussa, e che tuttavia una riconsiderazione più approfondita induce a identificare come Corrado, monaco di Hirsau, attivo in Germania meridionale fra quarto e quinto decennio del XII secolo. Il rinnovato esame della sua produzione lo rivela come un pensatore attento alle novità teologiche. La ricerca amplia la conoscenza della cultura teologica del Medioevo centrale e in particolare di ambienti monastici pienamente partecipi del dinamismo intellettuale dell'epoca.
Marco Rainini dal maggio 2012 è ricercatore a tempo determinato in Storia del cristianesimo presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano.

sabato 28 giugno 2014

Medioevo quante storie

Medioevo quante storie
Atti della giornata conclusiva della V settimana di studi medievali, 23 maggio 2013
a cura di I. Lori Sanfilippo
pp. 139, € 17,00
ISIME, 2014
ISBN: 978-88-98079-20-9

Indice del volume:
Premessa
Francesca Roversi Monaco, Quante storie. Conclusioni per continuare
Giampaolo Francesconi, «Una storia più appassionata è una storia anche più vera». Conclusioni per continuare
Gian Mario Anselmi, Il Medioevo e la nostra cultura tra letteratura e storiografia 
Gian Maria Varanini, Fonti documentarie e scrittura storiografica nella seconda metà dell’Ottocento 
Francesco Tateo, “Metodo storico” e storiografia letteraria 
Tommaso di Carpegna Faconieri, Medioevo, quante storie! Fra divagazioni preziose e ragioni dell’esistenza

giovedì 26 giugno 2014

Castel del Monte. Manuale storico di sopravvivenza

Castel del Monte. Manuale storico di sopravvivenza
di Massimiliano Ambruoso
pp. 276, € 20,00
Caretteri Mobili, 2014
ISBN: 978-88-96989-52-4

Cos’è in realtà Castel del Monte? Perché fu costruito su quella collina, con quella forma ottagonale? Era davvero un edificio completamente isolato, privo di difese e inabitabile?
Ma, soprattutto, era veramente un castello o, come si afferma da più parti, un tempio, un osservatorio astronomico, un hammam o struttura termale?
Il volume, un vero e proprio “manuale di resistenza”, contro le deformazioni antistoriche di ricercatori improvvisati e di appassionati “cacciatori di scoop”, cerca di rispondere a queste domande ripercorrendo la vera storia di Castel del Monte, restituendo il castello più fascinoso e interessante tra quelli ordinati da Federico II, alla sua e alla nostra storia.
Il volume è arricchito da un’Appendice di Anna Castriota, docente di Politics presso il St Clare’s College di Oxford, dal titolo Il Manoscritto numero 408 o Codice Voynich: tra verità e mito e dalla prefazione di Franco Cardini.
Massimiliano Ambruoso è stato responsabile di un gruppo di ricerca storica sul castello federiciano, collegato all’attività della cattedra di Storia medievale della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari. È autore di diversi saggi sulla storia dei castelli pugliesi di età sveva: in particolare ha pubblicato Castel del Monte: un tempio “virtuale”, in Castel del Monte e il sistema castellare nella Puglia di Federico II (2001); Castel del Monte tra astronomia ed esoterismo, in Castel del Monte. Un castello medievale (2002); Castel del Monte: stereotipi e dati storici, in Raffaele Licinio, Castelli medievali. Puglia e Basilicata dai Normanni a Federico II e Carlo I d’Angiò (2010).

mercoledì 25 giugno 2014

Dante, la sua bibliioteca e lo studio di Bologna

Dante, la sua biblioteca e lo studio di Bologna
di Luciano Gargan
pp. XI-156, € 18,00
Editrice Antenore, 2014
ISBN: 8884556848
 
Nella "Commedia" i libri più amati dal poeta. Sulla biblioteca di Dante circolano ancora pesanti pregiudizi che vorrebbero farne una raccolta assai modesta, rispetto, ad esempio, a quella molto più ricca del Petrarca e ci si ostina a ripetere che, almeno nel periodo dell'esilio, Dante non poteva possedere molti libri a causa dei suoi continui spostamenti e degli scarsi mezzi economici a disposizione, dimenticando che, prima e dopo l'esilio, ogni città in cui egli soggiornò era in grado di fornirgli nuove opportunità di venire a contatto con i testi che lo interessavano. In mancanza di inventari antichi e di codici superstiti, questo testo si propone di ricostruire la biblioteca di Dante con Dante stesso attraverso una lettura mirata delle sue opere. Nella ricostruzione virtuale della biblioteca di Dante occupano un posto molto significativo il "Convivio" e il "De vulgari eloquentia", due libri scritti con i libri, dove Dante dimostra di poter attingere a piene mani a una gamma assai vasta di conoscenze (e quindi di testi letti e riletti) che era andato accumulando nel corso del tempo, mentre nella "Commedia" egli elabora in momenti successivi il canone di una propria biblioteca ideale, trasformando i suoi "libri peculiares" in personaggi che soggiornano all'interno del limbo, se poeti o filosofi pagani o formano le due corone di spiriti sapienti nel cielo del Sole, se teologi, mistici o dotti cristiani.
Luciano Gargan insegna Filologia medievale e umanistica all’Università di Pavia. Si occupa della circolazione e utilizzazione del libro nelle Università italiane tra Medioevo e Umanesimo.

lunedì 23 giugno 2014

Jacopone da Todi

Jacopone da Todi
Frate rovente poeta mordente
di Pasquale Maffeo
pp. 96, 13,50
Ancora Libri, 2014
EAN: 9788851413354
 
Jacopone da Todi (1233-1306), originalissimo poeta e solitario contestatore del suo tempo, viene qui rivisitato e storicamente inquadrato nella biografia e negli scritti da un saggista che si cala bene attrezzato nel succedersi di vicende nodali, le esplora, le ricostruisce, le unifica in un ritratto esemplare. Come nelle sequenze filmiche, in queste pagine scorrono in primo piano le stagioni di una vita sullo sfondo di travagli religiosi e civili che ebbero risonanze e conseguenze europee: la nascita e la crescita, gli studi a Bologna, la professione notarile, il matrimonio, la tragica morte della moglie Vanna, un decennio di esistenza senza dimora, l’entrata in convento, le lotte spirituali, i divieti, la prigionia, la morte. Papa Celestino V lo accolse e benedisse, papa Bonifacio VIII lo perseguitò e maledisse. La consona duttile prosa di Maffeo rende indimenticabile la lettura.
Pasquale Maffeo, poeta narratore drammaturgo, e` nato a Capaccio (Paestum) nel 1933. L’intera produzione in versi e` reperibile nel volume Nostra sposa la vita (2010). In prosa annovera tre raccolte di racconti, cinque romanzi (ultimo uscito e` Il nano di Satana, 2011), tre biografie (Salvator Rosa, Giorgio La Pira, Federigo Tozzi), saggi su autori italiani, una rilettura dei Poeti cristiani del Novecento (2006). Alcuni testi teatrali – quattro se ne leggono in Voci dalle maree (2000) – sono stati rappresentati o radiotrasmessi in Italia e in Svizzera. Da segnalare sono le traduzioni dall'area inglese: W. Collins, W. Blake, J. Keats, C. Dickens, Ch.G. Rossetti, A. French.

sabato 21 giugno 2014

Tuscania: patrimonio d'arte

Tuscania: patrimonio d'arte
a cura di Stefano Brachetti
pp. 352, € 25,00
Penne & Papiri, 2014

“Tuscania: patrimonio d’arte”, curato dall’arch. Stefano Brachetti, raccoglie le relazioni del convegno omonimo, tenutosi a Tuscania il 20 ottobre 2012 (vedi) con l’organizzazione del “Centro Studi L’Unicorno”.
Indice:
Fulvio Ricci: “La decorazione pittorica e scultorea di Santa Maria Maggiore”.
Benedetta Montevecchi: “Una prima ricognizione sulla pittura a Tuscania tra Seicento e Settecento”.
Livia Carloni: “Una testimonianza importante, a Tuscania, della pittura del Seicento veronese: una pala del Turchi ed altre considerazioni a margine”.
Giannino Tiziani: “Giuseppe Cades: due opere a Tarquinia, una persa a Tuscania ed un dipinto accertato di Teodoro Rusca”.
Davide Bordo, Mattia Galli, Michele Tirico: “Santa Maria dell’Olivo. Nuovi dati documentari”.
Stefano Brachetti: “Opere a stampa nell’archivio del Duomo. Note a margine di una precatalogazione”.
Cecilia Alessi, Nicoletta Montemaggiori (con introduzione di Stefano Brachetti): “La cancellata della cappella dei SS. Martiri. Proposta di restauro”.

martedì 17 giugno 2014

Osservanza francescana e cultura tra Quattrocento e primo Cinquecento: Italia e Ungheria a confronto

Osservanza francescana e cultura tra Quattrocento e primo Cinquecento: Italia e Ungheria a confronto
A cura di Francesca Bartolacci e Roberto Lambertini
Atti del Convegno (Macerata-Sarnano, 6-7 dicembre 2013)
pp. 199, € 20,00
Viella, 2014
ISBN: 9788867282951

Gli storici sono da tempo consapevoli del ruolo europeo svolto dall’Osservanza francescana tra Quattrocento e Cinquecento, un fenomeno storico che travalica ampiamente i limiti delle vicende interne all’Ordine dei Minori, dalle quali pure prese orgine. Questa dimensione europea non significa, tuttavia, che l’Osservanza abbia assunto caratteristiche uniformi in ogni ambito geopolitico ed ecclesiopolitico in cui è stata presente; piuttosto, ha saputo e dovuto adattarsi a diverse situazioni, configurando in modo differenziato le relazioni con i poteri sovrani, con la società politica, con i contesti religiosi.
Il presente volume è dedicato alla comparazione tra l’Osservanza nell’Italia e nell’Ungheria del medioevo, attraverso l’analisi condotta fianco a fianco da studiosi ungheresi e italiani. Al centro del confronto si trova la produzione culturale in senso lato: documentazione prodotta dalle autorità dell’Ordine, epistolari, agiografie in latino e volgare, cicli di predicazione, biblioteche personali e degli studia, formazione dei frati, rapporti con l’Umanesimo.
Indice:
Roberto Lambertini, Introduzione (p. 7-14)
György Galamb, Umanisti ed Osservanti francescani in Ungheria (p. 15-32)
Ottó Gecser, Predicazione, formazione scolastica e modelli culturali nell’Osservanza francescana ungherese alla fine del medioevo (p. 33-52)
Letizia Pellegrini, Tra sancta rusticitas e humanae litterae. La formazione culturale dei frati nell’Osservanza italiana del Quattrocento (p. 53-71)
Antal Molnár, Formulari francescani della provincia Ungherese dei frati Minori Osservanti del primo Cinquecento (p. 73-86)
Lorenzo Turchi, Francesco Nocco, Giacomo della Marca e l’Est Europa (p. 87-136)
Daniele Solvi, Agiografia volgare e strategie della santità nell’Osservanza (p. 137-159)
Dávid Falvay, Eszter Konrád, Osservanza francescana e letteratura in volgare dall’Italia all’Ungheria: ricerche e prospettive (p. 161-186)
Indice dei nomi (p. 187-194)
Gli autori (p. 195-196)

lunedì 16 giugno 2014

Cosenza. Medioevo e Rinascimento

Cosenza. Medioevo e Rinascimento
di Fulvio Terzi
pp.580, € 19,00
Luigi Pellegrini Editore, 2014
ISBN: 9788868221508

La ricerca condotta dall’Autore è da intendere come un momento di riflessione e di approfondimento sui temi riguardanti l’urbanistica e l’architettura della città storica di Cosenza, indagati attraverso un arco temporale che spazia dal XIII al XV secolo.
Periodo caratterizzato dalla presenza di grandi rinnovamenti, che hanno segnato l’avvio di un progresso generale per la città, attuato mediante un vasto sistema di relazioni ancora evidenti nella composizione storica dei fenomeni urbani ed edilizi.
La lettura dei processi insediativi è stata condotta tenendo conto dell’originaria morfologia del sito e degli elementi generatori dell’insediamento, mediante un percorso di sintesi che parte dall’età antica per giungere fino al XVI sec. Gli esiti  hanno rivelato il ruolo assunto dalla città attraverso il tempo e la complessità della  dimensione storica, sociale e culturale che è riuscita a manifestare nel corso degli avvenimenti di cui è stata interprete.
Gli approfondimenti analizzano l’evoluzione urbana mediante l’intreccio tra le fonti documentarie, l’analisi del tessuto storico,  l’assetto edilizio e le manifestazioni artistiche in essa contenute.
Le conclusioni propongono delle interessanti ipotesi di studio per la successione degli eventi che offrono, nel contempo, una visione dell’attuale “forma urbana”.
La ricerca ha riguardato anche lo studio delle architetture più significative, che continuano a proporre la ricchezza culturale ancora presente, la cui dimensione espressiva evidenzia relazioni ampie, allargate e sostanzialmente europee e mediterranee, a sottolineare l’importanza e il ruolo assunto dalla città di Cosenza nel periodo di studio analizzato.
Un ricco corredo fotografico, unito alla presenza di numerose elaborazioni grafiche, completa e accresce il percorso illustrativo degli argomenti trattati.
Fulvio Terzi è nato a Cosenza, città in cui risiede. Ha conseguito la laurea in Architettura all’Università di Napoli. Dal 1980 al 2008 ha lavorato presso lo Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici della Calabria, ricoprendo negli ultimi anni il ruolo di architetto Direttore Coordinatore.
Dal 2005 al 2012 è stato docente di Analisi delle costruzioni architettoniche nel Corso di Conservazione dei Beni Culturali, Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’Università della Calabria.
Ha scritto numerosi articoli e saggi per riviste specializzate sui temi dell’architettura e dei Beni Culturali in Calabria.
Ha pubblicato vari volumi, tra cui Centri storici di Calabria e Lucania, Il Castello svevo, Caserma difensiva di Cosenza nel XIX secolo; La Bella Terra; La città ripensata. Urbanistica e Architettura a Cosenza tra le due guerre; Dal complesso del Carmine alla caserma dei Carabinieri Paolo Grippo.

venerdì 13 giugno 2014

Gli ordini religiosi militari

Gli ordini religiosi militari
di Nicholas Morton
pp. 224, € 15,00
Il Mulino, 2014
ISBN: 978-88-15-25061-2 

Attorno al Mille, in un’Europa cristiana assediata a nord dai vichinghi, a est dagli slavi, a sud dall’Islam, presero piede istituzioni che erano a un tempo ordini religiosi e fratellanze di cavalieri in armi. Accomunati da un ideale di lotta in nome della fede, furono protagonisti della conquista della Terrasanta, della riconquista della penisola iberica e delle crociate sul Baltico. Templari, Cavalieri Teutonici, Ospitalieri, Cavalieri di San Lazzaro: nel tracciare la storia di tali ordini il volume ne descrive l’organizzazione, seguendone la fortuna e l’evoluzione fino al processo dei Templari (1314).
Nicholas Morton insegna Storia nella Nottingham Trent University. Tra i suoi libri «The Teutonic Knights in the Holy Land» (2009).

giovedì 12 giugno 2014

La stratega, anno domini 1164

La stratega, anno domini 1164
di Giovanna Barbieri
Ebook, € 1,99
Yuocanprint, 2014
ISBN: 9788891144935

“La stratega, anno domini 1164”, seconda versione de “1164, l’assedio di Rivoli”. Romanzo storico-fantastico. Dopo un forte temporale Alice, una giovane donna del XXI secolo, si ritrova nel 1163, in un bosco della bellissima Valpolicella. Cos’è accaduto? Chi l’ha inviata nel 1163 durante la lotta degli anti-imperiali contro l’imperatore Federico il Barbarossa e perché? É stata una casualità o un disegno divino? Ferita e confusa, Alice viene soccorsa da una famiglia di contadini semi-liberi, che la conduce all’abbazia del Sacro Cuore di Arbizzano, dove viene curata dalle gentili monache e apprende l’uso delle erbe medicinali. Una volta guarita e portata nel castello di Fumane, dovrà decidere come agire: lottare per ritornare nella sua epoca oppure, per fuggire alle ingiuste accuse di stregoneria, partecipare all’assedio di Rivoli del 1165 a fianco del cavalier Lorenzo Aligari del quale s'innamora perdutamente.

mercoledì 11 giugno 2014

Andare per la Roma dei Templari

Andare per la Roma dei Templari
di Barbara Frale
pp. 128, € 12,00
Il Mulino, 2014
ISBN: 978-88-15-25203-6

Il cavaliere templare che, proveniente da Gerusalemme, entrava nell’Urbe dalla via Tiburtina si trovava dinanzi un’antica porta di pietra che aveva scolpite due teste di toro; quella esterna, rivolta verso la campagna, era un lugubre teschio, mentre l’altra, prospiciente la città, raffigurava un animale vivo. Le due teste simboleggiavano i viandanti che giungevano nella Città Eterna: affamati e deperiti nell’entrarvi, rifocillati e vigorosi nel lasciarla.
Qual era l’aspetto di Roma all’epoca dei Templari, e quali luoghi della città furono teatro di eventi cruciali per la storia del leggendario Ordine? Lo si scoprirà attraverso una serie di tappe significative. Come guida, avremo alcune figure illustri: Hugues de Payns e Jacques de Molay, il primo Maestro e l’ultimo, e fra loro san Bernardo di Clairvaux, il grande mistico del XII secolo che a buon diritto può essere considerato la colonna ideologica e spirituale del Tempio.
Barbara Frale, storica del Medioevo, è Ufficiale presso l’Archivio Segreto Vaticano. Tra i suoi libri editi con il Mulino: «I Templari» (2007), «I Templari e la sindone di Cristo» (2009), «La sindone di Gesù Nazareno» (2009).

domenica 8 giugno 2014

I custodi di Dio. Segreti e misteri dei Templari

I custodi di Dio
Segreti e misteri dei Templari
di Antonio Lombatti
pp. 192, € 15,00
Yume Edizioni, 2014
ISBN: 978-88-98862-03-0

Il Santo Graal, la Sindone di Torino, l’Arca dell’Alleanza, il tesoro del Tempio di Salomone, la Tomba di Cristo e i manoscritti di Qumran: questi sono alcuni dei presunti segreti che i templari avrebbero scoperto e custodito.
Una catena di misteri che dura da duemila anni. Un mito, quello dei monaci-cavalieri del Tempio di Gerusalemme, che sfida il tempo e la storiografia ufficiale. Qual è la realtà dietro la leggenda?
L’autore traccia una linea di demarcazione netta tra verità e finzione, tra ragione e fede, tra analisi e congetture, presentando una storia dei templari e delle reliquie della cristianità come non l’avete mai letta.
Antonio Lombatti si è laureato all’Università di Pisa ed è membro della Deputazione di Storia Patria e della Society of Biblical Literature. Nel 1997 ha fondato la rivista internazionale di sindonologia «Approfondimento Sidone». Autore di diversi libri (Il Graal e la Sindone, Sfida alla Sindone, Il culto delle reliquie, Geoffroy de Charny il cavaliere della Sindone, Inchiesta sulla Bibbia, Il Vangelo del Santo Graal) ha pubblicato anche numerosi articoli scientifici. Collabora con il CICAP nel campo del paranormale religioso.

mercoledì 4 giugno 2014

Descripcio victorie Beneventi

Descripcio victorie Beneventi
di Andreas Ungarus
a cura di Fulvio Delle Donne
pp. LIV, 142, € 25,00
ISIME, 2014
ISBN: 978-88-98079-15-5

Sebbene sia stata solitamente negletta e spesso totalmente ignorata, la Descripcio victorie Beneventi di Andrea Ungaro merita senza alcun dubbio di essere riscoperta.
L’operetta, di cui qui si fornisce una edizione critica assolutamente nuova (la prima completa), accompagnata da traduzione italiana, è la fonte più dettagliata sulla battaglia combattuta tra Manfredi di Svevia e Carlo I d’Angiò a Benevento il 26 febbraio 1266. Composta probabilmente nel 1282, in occasione dello scoppio dei Vespri Siciliani (anche se non possono essere escluse fasi redazioni precedenti), fornisce importantissime informazioni sulla battaglia che segnò un momento cruciale nella storia dell’Italia, dell’Impero, della Chiesa e quindi del mondo, perché mise fine al dominio della dinastia degli Hohenstaufen aprendo la strada all’affermazione della stirpe angioina, destinata a regnare, in Italia, per circa due secoli. Usando, infatti, e trascrivendo interamente alcune epistole inviate, nelle ore immediatamente successive alla conclusione della battaglia, da alcuni importanti protagonisti dello scontro bellico (tra questi lo stesso Carlo I d’Angiò), porta alla nostra conoscenza dettagli sostanziali sugli schieramenti in campo, sulle fasi del combattimento, sul ritrovamento, dopo alcuni giorni, del corpo di Manfredi.
Tuttavia, la Descripcio victorie Beneventi, ben scritta ed elaborata nello stile fiorito e ornato che caratterizza la prosa retorica del secolo che vide il trionfo dei dictatores, non esaurisce i motivi di interesse esclusivamente con la relazione sulla battaglia di Benevento, o con quella della federiciana porta di Capua, di cui pure viene offerta la prima accurata descrizione. Infatti, essa aggiunge una importante tessera al mosaico della cultura europea: quella retorico-letteraria e quella politico-propagandistica di un’epoca che, in seguito alla alterazione degli antichi equilibri, sprigionò quelle nuove energie, che, inarrestabilmente, avrebbero condotto all’Europa degli stati nazionali, i quali, al di fuori e talora contro l’Impero e la Chiesa, non sarebbero più stati disposti a riconoscere la superiorità di autorità egemoniche e assolute, ma, allo stesso tempo, troppo distanti e incorporee.