martedì 30 ottobre 2012

La lirica romanza nel Medioevo

La lirica romanza nel Medioevo
di Luciano Formisano
pp. 128, € 13,00
Il Mulino, 2012
ISBN: 978-88-15-23918-1
 
La storia della lirica romanza medievale coincide con la storia stessa della poesia dei trovatori e si estende su un arco temporale di poco più di due secoli, dalla fine del secolo XI agli ultimi anni del Duecento. Il volume traccia un profilo completo del genere lirico nel Medioevo romanzo toccando la questione delle origini, delle fonti, dello stile e del pubblico, esaminandone i tipi principali (la «canso», il sirventese, la canzone di crociata, la pastorella, i generi parafolclorici) e analizzando la produzione delle diverse aree culturali in cui il genere si diffuse (Provenza, Francia, penisola iberica).
Indice del volume: Premessa. - I. I trovatori. - II. Lirica pretrovatoresca in lingua volgare. - III. Dal centro alla periferia. - IV. Lirica d’oïl. - V. Il caso della Catalogna. - VI. La lirica galego-portoghese. - VII. La tradizione castigliana. - Bibliografia. - Indice dei nomi.
Luciano Formisano insegna Filologia romanza nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna. Fra i suoi volumi segnaliamo «La letteratura italiana fuori d’Italia» (a cura di; Salerno Ed., 2002).

venerdì 19 ottobre 2012

Archeologia medievale a Trezzo sull'Adda.

Archeologia medievale a Trezzo sull'Adda. 
Il sepolcreto longobardo e l'oratorio di san Martino. Le chiese di Santo Stefano e San Michele in Sallianense
a cura di Silvia Lusuardi Siena, C. Giostra
pp. XIV-726, € 75,00
Vita e Pensiero, 2012
ISBN: 8834314158

Dopo l'eccezionale scoperta delle tombe di nobili armati longobardi, possessori di anelli-sigillo aurei, avvenuta negli anni '70 in via delle Rocche a Trezzo sull'Adda, tra il 1989 e il 1991 in località Cascina San Martino è stato riportato alla luce un nucleo funerario forse riconducibile al gruppo famigliare dei 'Signori degli anelli'. Le tombe più prestigiose furono presto monumentalizzate in senso cristiano con la costruzione di un oratorio, che ebbe una lunga vita, con interventi di restauro medievali e moderni. Altri saggi stratigrafici effettuati nel borgo all'interno della chiesa di Santo Stefano hanno permesso di accertare l'antichità del luogo di culto. Le scoperte hanno stimolato una ventennale attività di ricerca, anche in relazione alla migliore conoscenza del territorio e delle dinamiche insediative tra tarda antichità e medioevo. E stato così localizzato, al di fuori dell'odierno abitato, il vicus Salianensis e indagata la relativa chiesa di San Michele, con ogni probabilità edificata in età longobarda e utilizzata fino alla fine del medioevo, quando il villaggio fu abbandonato e la popolazione si concentrò nel borgo in prossimità del castello. Questo volume presenta i risultati degli scavi e lo studio dei reperti rinvenuti, inquadrandoli in uno scenario territoriale ricostruito sulla base delle fonti scritte e cartografiche.

Matilde. Una paziente mediatrice tra Impero e Papato

Matilde
Una paziente mediatrice tra Impero e Papato
di Alessandro Carri
Prefazione di Paolo Golinelli
pp. 217, € 16,00
Aliberti Editore, 2012
ISBN: 9788874249503

Un uomo politico scopre la storia di Matilde di Canossa e ne fa il centro di importanti progetti amministrativi.
Ma la storia è più forte della politica.
L’interesse si alimenta di curiosità e di passione, e si fa racconto, immaginario ma non arbitrario.
Con una tesi inedita, suggerita da un’intuizione di Le Goff: la vicenda di Canossa come esempio paradossale del prevalere, nel periodo più religioso dell’Europa, di una visione “laica”, in base alla quale nessuna posizione, né quella del pontefice né quella dell’imperatore, doveva e poteva integralmente imporsi.
 
Alessandro Carri, sindaco di Canossa dal 1975 al 1978 e di Carpineti dal 1980 al 1985, è stato parlamentare per due legislature alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica. Consigliere regionale dal 1985 al 1990, è stato promotore della proposta di legge per il cambiamento del nome di Ciano d’Enza in quello di Canossa e della legge regionale sulla “Promozione e valorizzazione delle zone matildiche dell’Emilia Romagna”.

mercoledì 17 ottobre 2012

Il tempo sacro dell'uomo

Il tempo sacro dell'uomo
La 'Legenda aurea' di Iacopo da Varazze
di Jacques Le Goff
trad. di Paolo Galloni
pp. 208
Laterza, 2012
ISBN: 9788842099949
In libreria dal 25 ottobre 2012

«Rendere pieno d’incanto il tempo dell’umanità in cui sono incastonate le meravigliose vite dei santi».
La Legenda aurea, modellata dall’ideologia cristiana e dalla straordinaria personalità di uno dei più interessanti personaggi di quell’epoca fondamentale della storia europea che è il Medioevo, è l’opera che meglio ha espresso in tutta la sua ricchezza e complessità l’originalità di una componente insostituibile della società umana, il tempo.
La Legenda aurea è la raccolta delle vite dei santi che, con i suoi racconti e i suoi curiosi aneddoti, ha alimentato per secoli l’immaginario del cristianesimo popolare. Ma – dice Le Goff – l’opera scritta dal domenicano Iacopo da Varazze alla fine del XIII secolo è molto di più. È una vera e propria summa sul tempo. La sua grande originalità sta nell’offrirci una concezione complessiva del tempo, tema centrale in tutte le civiltà e in tutte le religioni, attraverso tre dimensioni del calendario cristiano: il tempo ciclico della liturgia cristiana, il tempo lineare scandito dalla successione delle vite dei santi, il tempo del cammino dell’umanità cristiana fino al giudizio finale.
«Il nostro domenicano vuole mostrare come solo il cristianesimo abbia saputo strutturare e sacralizzare il tempo della vita umana e accompagnare l’umanità verso la salvezza; in effetti, il tempo della Legenda aurea non è un tempo astratto, bensì un tempo umano, voluto da Dio e santificato dal cristianesimo».
Il più grande storico del Medioevo rilegge un’opera straordinaria, sia per il contenuto, sia per il formidabile successo avuto nel corso della storia europea, che l’ha reso il libro più letto dopo la Bibbia.
Jacques Le Goff dall’inizio della sua carriera non ha mai cessato di esplorare la mentalità medievale e ne ha profondamente rinnovato la storia. La lista delle sue opere e dei riconoscimenti internazionali ricevuti è impressionante. Per i nostri tipi è direttore della collana “Fare l’Europa” e ha pubblicato la maggior parte dei suoi libri. Tra questi: Immagini per un Medioevo; San Francesco d’Assisi; I riti, il tempo, il riso. Cinque saggi di storia medievale; La borsa e la vita. Dall’usuraio al banchiere; Il meraviglioso e il quotidiano nell’Occidente medievale; L’immaginario medievale; L’uomo medievale;Il Medioevo. Alle origini dell’identità europea; Alla ricerca del Medioevo; Il corpo nel Medioevo; Il cielo sceso in terra. Le radici medievali dell’Europa; Eroi & meraviglie del Medioevo; L’Europa raccontata da Jacques Le Goff; Il Dio del Medioevo; Il Medioevo raccontato da Jacques Le Goff; Il re nell’Occidente medievale; Con Hanka; Lo sterco del diavolo. Il denaro nel Medioevo.

venerdì 12 ottobre 2012

Barattieri

Barattieri
Il gioco d'azzardo fra economia ed etica. Secoli XIII -XV
di Gherardo Ortalli
ISBN: 978-88-15-24030-9
In libreria dal 18 ottobre 2012
 
Una innovativa ricerca ricostruisce la nascita, largamente sconosciuta, del gioco d’azzardo. La sua tormentata istituzionalizzazione nel tardo Medioevo, portata anche a rendita attraverso tasse e tributi, matura in parallelo al risvegliarsi sociale ed economico di quei secoli, superando le interdizioni giuridiche e morali. Emerge allora una categoria di marginali, riconoscibili perché usi a giocare tutto, «usque ad camisiam»: i barattieri, esclusi ma al tempo stesso funzionali rispetto all’ordine corrente. Partendo da indizi di carattere assai diverso, Ortalli descrive questo mondo al confine fra legalità e illegalità, fra violenza e sconforto, tracciandone la parabola fino al Quattrocento, quando l’azzardo trova altre vie e nuovi strumenti: dalle carte da gioco alle lotterie.
Gherardo Ortalli insegna Storia medievale nell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Con il Mulino ha pubblicato anche «Scuole e maestri tra Medioevo e Rinascimento. Il caso veneziano» (1996). Esperto di storia del gioco, dirige «Ludica», annali di storia e civiltà del gioco della Fondazione Benetton Studi Ricerche. Fra gli altri suoi libri: «Lupi genti culture» (Einaudi, 1997).

sabato 6 ottobre 2012

La rinascita del mercato nel X secolo

La rinascita del mercato nel X secolo
Giornata di studio, Pistoia, 1 ottobre 2010
pp. VIII-64,  € 14,00
Viella, 2012
ISBN: 9788883347702

La giornata di studio organizzata dal Centro Italiano di Studi di Storia e d’Arte di Pistoia è stata dedicata al tema dell’economa e del mercato alla fine dell’altomedioevo in varie città dell’Italia centro-settentrionale.
Indice:
Giovanni Cherubini, Premessa (p. VII-VIII)
Natale Rauty, La rinascita del mercato nel X secolo. Introduzione (p. 1-10)
Aldo A. Settia, «Quasi quaedam Tyro et Sydon»: Pavia emporio commerciale (p. 11-20)
Nicolangelo D’Acunto, Mercato, mercati e mercanti a Milano: rinascita nel X secolo? (p. 21-35)
Giampaolo Francesconi, Il mercato di Pistoia nel secolo X: la tenuta faticosa di un luogo si scambio locale (p. 37-54)
Giovanni Cherubini, Natale Rauty medievista (p. 57-62)

mercoledì 3 ottobre 2012

Templari a Bologna

Templari a Bologna
Sulle tracce di frate Pietro
di Giampiero Bagni
pp. 120, € 13,00
Penne & Papiri, 2012
ISBN: 978-88-89336-53-3

Questo libro, che raccoglie risultati delle ultime ricerche di Giampiero Bagni sulle vicende dei Templari a Bologna, presenta tre piste di ricerca fra loro complementari ed intersecantesi.
Dopo una snella esposizione che inquadra le vicende dell’Ordine del Tempio, l’Autore segue innanzitutto, con grande precisione, la pista del passaggio dei beni bolognesi all’Ordine di San Giovanni, arrivando alla loro identificazione e collocazione su una mappa moderna.
Successivamente affronta lo studio delle fonti coeve, utilizzando pergamene, per ricostruire le vicende dei personaggi e della Magione bolognese agli inizi del XIV secolo, per arrivare ad affrontare la vicenda di Pietro da Bologna, personaggio chiave nella preparazione della difesa dell’Ordine a Parigi nel marzo del 1310 e sparito il 18 maggio dello stesso anno. Sulla sua sparizione si sono fatte le più varie supposizioni senza giungere ad alcuna certezza.
La grande importanza di questo saggio sta proprio nella presenza di numerosi indizi tendenti a dimostrare che il Pietro da Bologna sparito da Parigi nel 1310 sia quel Pietro Roda da Monteacuto giudicato e assolto a Bologna nel processo indetto dall’arcivescovo Rinaldo da Concorezzo, e che, successivamente alla sua assoluzione, abbia curato alcune importanti questioni connesse al trasferimento dei beni templari all’Ordine di San Giovanni.
Va poi osservato che l’Autore ha promosso lo svolgimento di analisi (dendrocronologica e petrografica) sulla datazione della struttura della Sala dei Cavalieri della Magione, di cui riporta i risultati.
Non è infine secondario notare che, nonostante il rigore scientifico, l’opera si presenta di piacevole lettura per il registro di scrittura scorrevole, utilizzato dall’Autore.
Giampiero Bagni, nato a Bologna, da sempre ama studiare il passato della sua Città.
Archeologo, laureatosi e specializzatosi in Storia presso l’Università felsinea, si occupa di ricerca storica sull’Ordine del Tempio, con collaborazioni anche interdisciplinari, e di diffusione della storia locale attraverso l’insegnamento, conferenze, rievocazioni storiche e documentari.

martedì 2 ottobre 2012

La Rocca di Ravaldino in Forlì

La Rocca di Ravaldino in Forlì
di Marco Viroli
pp. 128, € 12,00
Il Ponte Vecchio, 2012
 
La Rocca di Ravaldino è uno dei luoghi della memoria di Forlì. Il sito era un tempo assai imponente, difeso da possenti rivellini, cinto tutt’intorno da una rete di ampi e profondi fossati. Davvero impressionante doveva essere il colpo d’occhio per chi vi si avvicinava.
In poco più di trent’anni si creò il mito
della Rocca di Ravaldino, dall’edificazione, iniziata nel 1471, alla caduta, avvenuta sotto i colpi delle artiglierie di Cesare Borgia, nel 1503. Da allora questo glorioso monumento, divenuto sede carceraria e detentiva in tempi e circostanze diverse, è andato incontro a una sorte terribile e ingiusta: passare da bastione di difesa della libertà a simbolo di repressione.
Anche se il corso della storia ne ha dissipato in parte la magia, queste pietre continuano a resistere con tenacia contro un destino fatto di gravissime mutilazioni e di abbandono. Se questi muri potessero parlare racconterebbero di un passato glorioso, di un tempo oramai remoto, in cui anche Forlì si trovava al centro della vita politica della penisola. Un periodo in cui la Romagna era area di importanza cruciale e la sua difesa era costituita da una rete di castelli, rocche, fortilizi, rivellini, mura, fossati, tra i quali Ravaldino era considerato uno dei più rilevanti.

lunedì 1 ottobre 2012

Il Tempio della luce

Il Tempio della luce
di Daniela Piazza
pp. 528, € 18,50
Rizzoli, 2012
ISBN: 17058964

Milano, 1447. La città vista dall’alto è un tessuto dai colori vivaci punteggiato di torri e campanili, su cui domina la cattedrale di Santa Maria Nascente. È ancora un cantiere in fermento, il duomo di Milano, ma è progettato per diventare il più maestoso d’Europa. E proprio tra le sue mura si nasconde un segreto che potrebbe cambiare per sempre la storia della città. Filippo Maria Visconti, il signore di Milano, è morto lasciando il Ducato senza eredi – e facile preda delle ambizioni di Francesco Sforza – ma tra le navate della cattedrale e all’oscuro di tutti i pretendenti alla successione vive un ragazzo che ha nelle vene il suo stesso sangue. E che un giorno potrebbe rivendicare il potere per la raza viscontea. È Niccolò, educato come un figlio dal canonico Onorio, che cresce tra i pilastri e sulle guglie del duomo; qui ha scoperto la passione per la scultura e ha incontrato la bella Angelica. Ma ora è giunto per lui il tempo di conoscere il proprio destino. Perché sotto le fondamenta del duomo si riunisce un’antica Confraternita che agisce in segreto per realizzare la Grande Opera: ricongiungere finalmente l’uomo a Dio. Chiamato da Onorio a farne parte, tra misteriosi rituali alchemici e intrighi di corte, Niccolò dovrà scegliere se percorrere la strada della Luce o quella delle Tenebre. Con Il Tempio della Luce Daniela Piazza mette in scena l’anima più oscura di Milano e con un grandioso affresco ce ne racconta la storia più affascinante e nascosta. Quella che nessuno finora ha mai scritto.
Daniela Piazza (1962) è laureata in Lettere e diplomata al Conservatorio. Insegna Storia dell’arte in un liceo di Savona. Questo è il suo primo romanzo.