La Rocca di Ravaldino in Forlì
di Marco Viroli
pp. 128, € 12,00
Il Ponte Vecchio, 2012
La Rocca di Ravaldino è uno dei luoghi
della memoria di Forlì. Il sito era un tempo assai imponente, difeso da
possenti rivellini, cinto tutt’intorno da una rete di ampi e profondi
fossati. Davvero impressionante doveva essere il colpo d’occhio per chi
vi si avvicinava.
In poco più di trent’anni si creò il mito della Rocca di Ravaldino, dall’edificazione, iniziata nel 1471, alla caduta, avvenuta sotto i colpi delle artiglierie di Cesare Borgia, nel 1503. Da allora questo glorioso monumento, divenuto sede carceraria e detentiva in tempi e circostanze diverse, è andato incontro a una sorte terribile e ingiusta: passare da bastione di difesa della libertà a simbolo di repressione.
In poco più di trent’anni si creò il mito della Rocca di Ravaldino, dall’edificazione, iniziata nel 1471, alla caduta, avvenuta sotto i colpi delle artiglierie di Cesare Borgia, nel 1503. Da allora questo glorioso monumento, divenuto sede carceraria e detentiva in tempi e circostanze diverse, è andato incontro a una sorte terribile e ingiusta: passare da bastione di difesa della libertà a simbolo di repressione.
Anche se il corso della storia ne ha dissipato in parte
la magia, queste pietre continuano a resistere con tenacia contro un
destino fatto di gravissime mutilazioni e di abbandono. Se questi muri
potessero parlare racconterebbero di un passato glorioso, di un tempo
oramai remoto, in cui anche Forlì si trovava al centro della vita
politica della penisola. Un periodo in cui la Romagna era area di
importanza cruciale e la sua difesa era costituita da una rete di
castelli, rocche, fortilizi, rivellini, mura, fossati, tra i quali
Ravaldino era considerato uno dei più rilevanti.
Nessun commento:
Posta un commento