Nelle mani delle donne
Nutrire, guarire, avvelenare dal Medioevo a oggi
di Maria Giuseppina Muzzarelli
pp. 216, 16,00
Laterza, 2013
ISBN: 9788858107331
Madri, seduttrici, mogli, sante, streghe, guaritrici, assassine: donne
che si fanno latte per il figlio, che seducono, curano, nutrono,
uccidono con il cibo, sono educate alla sua moderazione, se ne privano.
Una relazione, quella fra le donne e il cibo, che a tutti pare di conoscere e che invece è stata ed è molto più sfuggente, sfaccettata, mossa e contraddittoria di quanto comunemente si creda.
Una relazione, quella fra le donne e il cibo, che a tutti pare di conoscere e che invece è stata ed è molto più sfuggente, sfaccettata, mossa e contraddittoria di quanto comunemente si creda.
«Voglio raccontare, soprattutto a quante giovani donne impegnate in
diversi ambiti lavorativi amano cucinare e lo fanno con maestria,
mangiano di gusto e non si pongono, progettando una maternità, il
problema dell’allattamento, come sono andate le cose fino a non molto
tempo fa. Questo perché sappiano preservare quello che è stato
faticosamente conquistato, anche se non sempre ne sono consapevoli, e
recuperare quello che, più a loro che alle donne della mia generazione,
pare di aver perduto. Soprattutto perché abbiano materia su cui
riflettere a proposito di quanto è naturale e quanto invece socialmente
costruito (dagli uomini ma anche dalle donne), ora perpetuando
limitazioni e tenendo in vita pregiudizi e luoghi comuni duri a morire,
ora introducendo opportunità prima assenti.»
Un viaggio a ritroso seguendo un percorso temporale che dalla contemporaneità va indietro al XV secolo della strega Matteuccia del Castello di Ripabianca, al XII secolo della dotta monaca Ildegarda di Bingen, fino all’XI secolo del vescovo Burcardo di Worms, seguendo il filo di una pluralità di fonti: procedimenti giudiziari, trattati, dipinti, opere letterarie.
Un viaggio a ritroso seguendo un percorso temporale che dalla contemporaneità va indietro al XV secolo della strega Matteuccia del Castello di Ripabianca, al XII secolo della dotta monaca Ildegarda di Bingen, fino all’XI secolo del vescovo Burcardo di Worms, seguendo il filo di una pluralità di fonti: procedimenti giudiziari, trattati, dipinti, opere letterarie.
Maria Giuseppina Muzzarelli insegna all’Università di Bologna, Storia
medievale e Storia delle città (sede di Bologna) e Storia del costume e
della moda (sede di Rimini). Tra le sue pubblicazioni: Il denaro e la salvezza. L’invenzione del Monte di Pietà (il Mulino 2001); Donne e cibo. Una relazione nella storia (con F. Tarozzi, Bruno Mondadori 2003); Pescatori di uomini. Predicatori e piazze alla fine del medioevo (il Mulino 2005); Un’italiana alla corte di Francia. Christine de Pizan, intellettuale e donna (il Mulino 2007); Guardaroba medievale. Vesti e società dal XIII al XVI secolo (il Mulino 20082); Breve storia della moda in Italia (il Mulino 2011).
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