La villa e la pieve
Storia e trasformazioni di San Giovanni in Ottavo di Brisighella tra l'età romana e il Medioevo
a cura di Chiara Guarnieri
pp. 160, € 24,00
Ante Quem, 2016
ISBN: 978-88-7849-112-0
La Pieve di S. Giovanni in Ottavo di Brisighella, meglio nota come Pieve
del Thò, conserva nel suo nome il ricordo di un legame con la viabilità
romana. L'edificio fu infatti costruito sui resti di una villa rustica
situata all'ottavo miglio della strada che collegava Firenze e Faenza.
La storia degli studi che fin dal XVII secolo hanno riguardato il monumento è raccolta nella prima parte del volume, con particolare attenzione per le scoperte che portarono in luce la cripta e per i numerosi interventi di restauro. Si delinea poi un quadro del territorio in età romana, passando all’analisi dei numerosi elementi di reimpiego presenti all'interno della Pieve. Un'accurata campagna di documentazione delle strutture, realizzata attraverso rilievi, ortofoto, laserscanner e lettura degli alzati, ha permesso inoltre di proporre una nuova ipotesi circa le fasi costruttive dell’edificio. Lo studio è infine completato dall'analisi dei materiali di età altomedievale e medievale.
La storia degli studi che fin dal XVII secolo hanno riguardato il monumento è raccolta nella prima parte del volume, con particolare attenzione per le scoperte che portarono in luce la cripta e per i numerosi interventi di restauro. Si delinea poi un quadro del territorio in età romana, passando all’analisi dei numerosi elementi di reimpiego presenti all'interno della Pieve. Un'accurata campagna di documentazione delle strutture, realizzata attraverso rilievi, ortofoto, laserscanner e lettura degli alzati, ha permesso inoltre di proporre una nuova ipotesi circa le fasi costruttive dell’edificio. Lo studio è infine completato dall'analisi dei materiali di età altomedievale e medievale.
Costruita sui resti di una villa rustica situata lungo l’antica strada
romana che da Faenza portava a Firenze, lungo la Valle del Lamone, deve
il suo nome al fatto di sorgere all’ottavo miglio della Via Faventina.
La Pieve di San Giovanni in Ottavo, o Pieve del Thò come viene
comunemente chiamata, è una delle pievi romaniche più suggestive e
meglio conservate del territorio ravennate. Già menzionata in una
pergamena del 909, ha subìto varie modifiche anche se l’impianto
principale resta quello dell’inizio del XII secolo, come attesta
un’iscrizione su un capitello recante la data 1100.
Nonostante questa storia millenaria, problemi, trasformazioni e
documenti di questo straordinario edificio non erano mai stati raccolti
in uno studio organico e complessivo che presentasse il maggior numero
di informazioni possibili su quanto sopravvissuto.
Il volume curato dall’archeologa Chiara Guarnieri si propone di colmare
questa lacuna raccogliendo i contributi di numerosi specialisti che
affrontano, ciascuno secondo la propria professionalità, i tanti aspetti
di un edificio che ha subito nei secoli molte trasformazioni e le cui
fasi iniziali sono testimoniate da reperti frammentari e non facilmente
interpretabili.
Con l’aiuto delle più avanzate metodologie scientifiche (come le
indagini condotte sulla cripta) e avvalendosi anche dell’apporto delle
fonti archivistiche e dei restauri eseguiti nella chiesa, il volume
illustra gli studi che a partire dal XVII secolo si sono interessati a
questo edificio: dall’analisi del territorio in età romana alle fasi di
costruzione e trasformazione della Pieve del Thò, dai materiali
ceramici, lapidei e architettonici di epoca romana ai reimpieghi di età
altomedievale e medievale.Con contributi di Dante Abate, Andrea Alberti, Paolo Casadio, Francesca
Cenerini, Chiara Guarnieri, Stefano Lugli, Simonetta Minguzzi, Giovanna
Montevecchi, Paola Novara, Paolo Pallante, Enrico Maria Selmo, Claudia
Tempesta.
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