La mente inquieta
Saggio sull'Umanesimo
di Massimo Cacciari
pp. 128, € 18,00
Piccola Biblioteca Einaudi, 2019
ISBN: 9788806240851
Predomina ancora una visione del periodo dell’Umanesimo che ne esalta,
da un lato, i valori estetico-artistici, e tende a ridurne, dall’altro,
il pensiero a elementi retorico-filologici. Massimo Cacciari ci fa
capire come le cose siano piú complesse e meno schematiche, e come la
stessa filologia umanistica vada in realtà inserita in un progetto
culturale piú ampio nel quale l’attenzione al passato è complementare
alla riflessione sul futuro, mondano e ultramondano. Dunque una
filologia che è intimamente filosofia e teologia. E i nodi filosofici
affrontati dagli umanisti (che in quest’ottica non iniziano con Petrarca
o con i padovani, ma con lo stesso Dante) sono difficilmente
ascrivibili a sistemi armonici o pacificanti, secondo una visione
tradizionale del Rinascimento. C’è un nucleo tragico del pensiero
umanistico, fortemente «anti-dialettico», in cui le polarità opposte non
si armonizzano né vengono sintetizzate.
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