martedì 26 febbraio 2019

La mente inquieta

La mente inquieta
Saggio sull'Umanesimo
di Massimo Cacciari
pp. 128, € 18,00
Piccola Biblioteca Einaudi, 2019
ISBN: 9788806240851

Predomina ancora una visione del periodo dell’Umanesimo che ne esalta, da un lato, i valori estetico-artistici, e tende a ridurne, dall’altro, il pensiero a elementi retorico-filologici. Massimo Cacciari ci fa capire come le cose siano piú complesse e meno schematiche, e come la stessa filologia umanistica vada in realtà inserita in un progetto culturale piú ampio nel quale l’attenzione al passato è complementare alla riflessione sul futuro, mondano e ultramondano. Dunque una filologia che è intimamente filosofia e teologia. E i nodi filosofici affrontati dagli umanisti (che in quest’ottica non iniziano con Petrarca o con i padovani, ma con lo stesso Dante) sono difficilmente ascrivibili a sistemi armonici o pacificanti, secondo una visione tradizionale del Rinascimento. C’è un nucleo tragico del pensiero umanistico, fortemente «anti-dialettico», in cui le polarità opposte non si armonizzano né vengono sintetizzate.
Massimo Cacciari è uno dei massimi filosofi contemporanei, dopo Krisis, del 1976, le sue opere piú importanti, molte delle quali pubblicate solo all'estero, sono Icone della legge (1985), Geofilosofia dell'Europa (1994), L'Arcipelago (1996), uscite presso Adelphi, cosí come la sua riflessione teoretica contenuta nel trittico Dell'Inizio (1990), Della cosa ultima (2004) e Labirinto filosofico (2014). Per Einaudi ha pubblicato, con Aldo Bonimi e Giuseppe De Rita, Che fine ha fatto la borghesia? (2004) e La mente inquieta (2019).

Nessun commento:

Posta un commento