martedì 4 giugno 2024

Dante a Mezzogiorno

Dante a Mezzogiorno
Il Regno di Sicilia nella Commedia
di Francesco Panarelli
pp. 112; € 14,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Carocci, 2024
ISBN: 9788829025596

A differenza di Petrarca e Boccaccio, Dante pare non si sia mai spinto a sud di Roma, ma durante l’esilio imparò presto a fare i conti con quanto accadeva nelle corti di Napoli e Palermo. La situazione politica del Regno di Sicilia, diviso tra Angioini e Aragonesi, ma con importanti richiami ai sovrani Altavilla e Svevi, è evocata già nel De vulgari eloquentia e torna più diffusamente nella Commedia. Il volume rilegge le tre cantiche per seguire il dipanarsi e le ragioni del rapporto di Dante con il Meridione d’Italia, con i due Regni che lo occupavano e soprattutto con le dinastie che governarono quei Regni. Il giudizio di Dante si espresse a chiare lettere in celebri terzine, che hanno contribuito a forgiare la secolare valutazione negativa sull’età angioina e sulle sue nefaste conseguenze per il destino del Mezzogiorno italiano e allo stesso tempo a rafforzare l’opinione positiva sui predecessori normanni. Re Roberto i d’Angiò, ad esempio, fu sì colui che coronò il sogno poetico di Francesco Petrarca, ma resta marchiato dalla sarcastica definizione dantesca di “re da sermone”, ovvero sovrano incapace e bigotto.
Francesco Panarelli è professore ordinario di Storia medievale all’Università degli Studi della Basilicata. Si è occupato in particolare di storia delle istituzioni monastiche e di storia del Mezzogiorno italiano.

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