Alimentazione e stile di vita nel Medioevo
di Giuseppe Fatati, Francesco Fagnani, Nicoletta Proietti
pp. 96, € 15,00
Pacini Editore, 2015
ISBN: 978-88-6315-753-6
Per conservare il passato bisogna conoscerlo e avere l'ardire di provare
a viaggiare nel tempo, così facendo abbiamo scoperto che il Medioevo
non è quel periodo buio caratterizzato da guerre, fame e carestie
abitualmente descritto. Ciò si può dire solo dei secoli XIV e XV, i due
secoli finali, che in fondo ne hanno determinato l'immagine. Le carestie
di questo periodo hanno fatto ipotizzare un Medioevo molto più affamato
di quanto non fu in realtà. Siamo in sintonia con quanti affermano che
all'inizio si sono fronteggiate due differenti culture alimentari:
quella mediterranea basata sulla triade grano-olio-vino integrata con
latticini e formaggio e quella celtica basata su caccia, pesca,
allevamento brado, ortaggi e birra. I due modelli non potevano non
incontrarsi, integrarsi gradualmente e dare vita a un modello alimentare
misto. In questo periodo alimentazione e dietetica, prevenzione e cura,
etica ed estetica si fondono e si confondono. Una menzione speciale va
riservata alla mandorla che è bella e bianca e in un sistema
gastronomico in cui l'estetica e il simbolismo dei colori occupano un
posto preminente, questo frutto secco non poteva non essere consacrato. I
cuochi e gli scalchi di quel periodo avevano capito che l'occhio gode
non solo dei colori ma anche dei comportamenti dei commensali che
diventavano elemento portante dei banchetti medioevali.
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