di Paolo Cesaretti
pp. 192, € 20
Mondadori, 2015
ISBN: 9788804656418
Nell'882 dopo Cristo dodici giovani «belle e fulgide di virtù», scelte nelle province imperiali e nella capitale, giungono al Grande Palazzo di Costantinopoli, la Città Regina del Medioevo cristiano. L'imperatore Basilio ha ordinato di cercarle perché una tra loro venga eletta a moglie e compagna di suo figlio, il co-imperatore Leone. Quello che si svolge nelle segrete stanze, sotto lo sguardo attento del sovrano e dell'augusta consorte, è un vero e proprio concorso di bellezza, dal quale esce vincitrice l'ancora adolescente (e ben presto santa) Teofano Martinakia.
Ma chi è lo sposo? Chi è Leone? Definito sophotatos, cioè «sapientissimo», già dai contemporanei, Leone è un sedicenne dall'ingegno brillante e dalla vasta dottrina, intento a perfezionare la propria istruzione sotto la guida dei migliori maestri del tempo e destinato a comporre omelie, sermoni, poesie, trattati militari e altro ancora.
Designato quale successore di Basilio sul trono di Costantinopoli, Leone viene costretto alle nozze: un matrimonio non d'amore, ma dettato da intenti dinastici e destinato a naufragare nel volgere di pochi anni fino alla prematura scomparsa di Teofano.
A queste nozze ne seguiranno altre, rispettivamente con Zoe «Zautzina», donna amata e di forte personalità, con Eudocia Baiane dalla «bellezza anatolica» e con Zoe dagli Occhi Neri, la sola a dare al sophos basileus l'erede tanto desiderato, il futuro Costantino Porfirogenito. Tre matrimoni segnati da lutti, perdite e soprattutto dallo scontro acceso e prolungato con il patriarcato di Costantinopoli. Infatti, per poter accedere di volta in volta a nuove nozze, Leone, esperto come nessuno «delle leggi e dei canoni», non esita a entrare in conflitto con la Chiesa che gli contrappone invece accuse di «sozzura» e di «abominio».
Sul modello del grande Giustiniano, che aveva elevato un'attrice, Teodora, all'onore di augusta, Leone modifica quindi le leggi, promulga regole ed enuncia norme sempre nuove attraverso le quali, oltreché imporre il proprio volere, rimarca il valore supremo della potestas imperiale. La lotta con i vertici ecclesiastici si concluderà a suo favore, ma da questo scontro emergerà una verità che trascende i destini individuali dei protagonisti. La vita infatti, minacciata dalle malattie e dalla morte anche negli spazi eletti di Palazzo, alla fine scompagina i progetti vagheggiati dagli uomini, rifugge la ragion di Stato e si rivela fragile, instabile e irriducibile a ogni tentativo di normalizzazione.
Con Le quattro mogli dell'imperatore Paolo Cesaretti, sulla scorta di un'ampia ricognizione delle fonti, ci offre uno straordinario affresco della corte bizantina e un'analisi raffinata che arriva al cuore delle dinamiche del potere.
Paolo Cesaretti (Milano 1957) insegna Storia Romana e Civiltà
Bizantina all'Università di Bergamo. Le sue pubblicazioni di storia,
filologia e agiografia bizantine comprendono edizioni critiche,
traduzioni e commenti di testi oltreché articoli e volumi monografici,
questi ultimi tradotti in varie lingue. Ha inoltre curato le edizioni
italiane di classici novecenteschi della bizantinistica internazionale.
Da Mondadori sono apparse due biografie, più volte ristampate: Teodora. Ascesa di una imperatrice (2001; Premio Grinzane Cavour 2002) e L'impero perduto. Vita di Anna di Bisanzio, una sovrana tra Oriente e Occidente (2006; Premio Internazionale Ascoli Piceno per gli Studi Medievali 2007, Premio Rhegium Julii per la Saggistica Storica 2007).
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