Mantova: topografia e potenziale archeologico della civitas vetus dalla tarda antichità all’alto medioevo
di Alberto Manicardi
pp. 112, € 25,00
All'insegna del giglio, 2015
ISBN: 9788887115987
Negli ultimi vent’anni, numerose scoperte archeologiche hanno contribuito ad arricchire la nostra conoscenza della forma urbis della città di Mantova fin dalle origini. A partire dalla città etrusca fino all’alto medioevo, Mantova sembra restare racchiusa in pochi ettari, ma nonostante questa ridotta dimensione fisica, sono emerse testimonianze di un tenore di vita e di cultura non di poco conto.
Il volume recupera i dati archeologici, prevalentemente inediti, raccolti in questi ultimi anni e propone nuove riflessioni sulla civitas vetus mantovana tra l’età tardoantica e l’alto medioevo, per far luce su alcuni problemi storici ancora irrisolti. Gli scavi hanno infatti apportato informazioni riguardo la rete viaria urbana romana, l’edilizia privata, la topografia ecclesiastica, in cui appare di particolare importanza la struttura ottagona rinvenuta in via Rubens, sicuramente battistero (il secondo rinvenuto a Mantova). Un’attenta lettura stratigrafica (corredata da sezioni e quote) di 18 scavi ricostruisce una sorta di morfologia storica della civitas vetus, funzionale a comprendere le trasformazioni insediative rispetto al contesto naturale originario e come si è sviluppato il deposito antropico tra età romana e alto medioevo. Sebbene permangano alcune incertezze dal punto di vista cronologico, il volume rappresenta un passaggio utile per la redazione di una carta di rischio o delle potenzialità archeologiche, ovvero di una carta di valutazione qualitativa e quantitativa del patrimonio archeologico esistente di Mantova, nell’ambito della cosiddetta archeologia urbana, intesa come disciplina che studia le città nella loro conformazione archeologica mediante la valutazione dei depositi e la progettazione degli interventi di indagine.
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