Il Mistero provenzale di Sant'Agnese
Edizione critica con traduzione
e trascrizione delle melodie
a cura di Silvia De Santis
pp. 368, € 45,00
Viella, 2016
ISBN: 9788867286348
Segnalato da Gianfranco Contini quale reperto preziosissimo «della
primitiva sintesi poetico-musicale (o piuttosto musicale-poetica) del
teatro medievale», il Mistero provenzale di sant’Agnese,
tramandato dal codice Chig. C. V. 151 della Biblioteca Apostolica
Vaticana, rappresenta forse la testimonianza più rilevante della
drammaturgia medievale in lingua occitana.
Opera di indubbio interesse linguistico quale documento della varietà scritta e parlata in Provenza, essa ha suscitato l’attenzione degli studiosi anche per la specifica presenza di brani lirici ispirati a motivi musicali sacri e profani, comprese alcune fra le più celebri composizioni trobadoriche. Attualmente strutturato in tre “atti” fondamentali (il Giudizio, il Lupanare e il Martirio), del Mistero non colpisce soltanto la forza drammaturgica, ma anche la ricchezza delle didascalie, redatte in un latino di influsso fonetico largamente occitano. Parimenti, la varietà dei personaggi non impedisce la nettezza dei loro singoli profili.
Notevole è infine l’effetto della messinscena, con tanto di apparizioni angeliche e demoniache fino alla miracolosa crescita dei capelli (scenicamente risolta mediante l’invio ad Agnese, da parte di un angelo, di un indumentum capillorum) e al rogo della martire.
Opera di indubbio interesse linguistico quale documento della varietà scritta e parlata in Provenza, essa ha suscitato l’attenzione degli studiosi anche per la specifica presenza di brani lirici ispirati a motivi musicali sacri e profani, comprese alcune fra le più celebri composizioni trobadoriche. Attualmente strutturato in tre “atti” fondamentali (il Giudizio, il Lupanare e il Martirio), del Mistero non colpisce soltanto la forza drammaturgica, ma anche la ricchezza delle didascalie, redatte in un latino di influsso fonetico largamente occitano. Parimenti, la varietà dei personaggi non impedisce la nettezza dei loro singoli profili.
Notevole è infine l’effetto della messinscena, con tanto di apparizioni angeliche e demoniache fino alla miracolosa crescita dei capelli (scenicamente risolta mediante l’invio ad Agnese, da parte di un angelo, di un indumentum capillorum) e al rogo della martire.
Silvia De Santis ha studiato al Conservatorio di musica Santa Cecilia di
Roma e si è diplomata all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio
D’Amico. Ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Filologia e
letterature romanze e il Diploma alla Scuola biennale di Paleografia,
Diplomatica e Archivistica presso l’Archivio Segreto Vaticano. È
attualmente assegnista di ricerca presso la Sapienza - Università di
Roma, dove svolge ricerche nell’ambito del romanzo antico-francese e
della letteratura provenzale e antico-italiana.
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