Vanina la Zoppa
Processo alle streghe in Martesana
di Emanuela Vacca
pp. 160, € 15,00
Meravigli Edizioni, 2016
ISBN: 9788879553681
La storia di Vanina la Zoppa è ambientata a Cassano d’Adda, in Martesana, a cavallo tra il 1519 e il 1520.
Un momento di passaggio turbolento e instabile (a quel tempo, il Ducato di Milano era controllato dai francesi, ma ai suoi confini premeva l’esercito dell’Imperatore Carlo V che puntava ad annettersi la ricca Lombardia) nel quale si inserisce la vicenda realmente accaduta a Vanina detta la Zoppa di Pontirolo, Leonarda d’Inzago e Caterina de’ Cerbalii di Pontirolo Nuovo, processate per stregoneria dal Tribunale dell’Inquisizione.
Accanto a personaggi realmente esistiti nel romanzo ne compaiono altri che, pur prendendo spunto da documenti di quello stesso periodo, sono frutto della fantasia dell’autrice.
Vanina, con ogni probabilità, era una “donna herbana”, che conosceva le proprietà e l’uso delle erbe.
Conoscenze che, quasi sicuramente, decretarono la sua condanna, la sua morte, in una gelida mattina d’inverno, su una pira innalzata sulla piazza antistante l’imponente castello di Cassano.
Emanuela Vacca (Milano, 1953) vive e lavora a Cassano. Scrittrice e fotografa, ha pubblicato una raccolta di romanzi dal titolo Scritti tra la penna e la Luna e il romanzo Io, donna.
Dal 1996 al 2003 ha collaborato con alcune riviste letterarie e siti di storia antica. Nella fotografia ha esordito con reportage sull’ex-linificio e il Castello visconteo di Cassano e sulle cascine lombarde. Nel 2012 e 2013 ha collaborato con il Comune di Cassano d’Adda alla realizzazione del catalogo Ecoismi su opere d’arte ecologiche.
Un momento di passaggio turbolento e instabile (a quel tempo, il Ducato di Milano era controllato dai francesi, ma ai suoi confini premeva l’esercito dell’Imperatore Carlo V che puntava ad annettersi la ricca Lombardia) nel quale si inserisce la vicenda realmente accaduta a Vanina detta la Zoppa di Pontirolo, Leonarda d’Inzago e Caterina de’ Cerbalii di Pontirolo Nuovo, processate per stregoneria dal Tribunale dell’Inquisizione.
Accanto a personaggi realmente esistiti nel romanzo ne compaiono altri che, pur prendendo spunto da documenti di quello stesso periodo, sono frutto della fantasia dell’autrice.
Vanina, con ogni probabilità, era una “donna herbana”, che conosceva le proprietà e l’uso delle erbe.
Conoscenze che, quasi sicuramente, decretarono la sua condanna, la sua morte, in una gelida mattina d’inverno, su una pira innalzata sulla piazza antistante l’imponente castello di Cassano.
Emanuela Vacca (Milano, 1953) vive e lavora a Cassano. Scrittrice e fotografa, ha pubblicato una raccolta di romanzi dal titolo Scritti tra la penna e la Luna e il romanzo Io, donna.
Dal 1996 al 2003 ha collaborato con alcune riviste letterarie e siti di storia antica. Nella fotografia ha esordito con reportage sull’ex-linificio e il Castello visconteo di Cassano e sulle cascine lombarde. Nel 2012 e 2013 ha collaborato con il Comune di Cassano d’Adda alla realizzazione del catalogo Ecoismi su opere d’arte ecologiche.
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