Calabria greca Calabria latina
Segni monumentali di una coesistenza (secoli XI-XII)
a cura di Margherita Tabanelli, Antonio Tranchina
pp. 208, € 40,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Campisano Editore, 2021
ISBN: 978-88-85795-45-7
Prolungata a spartire le acque del Tirreno meridionale dallo Ionio, la
Calabria è stata definita una terra di ponte: un’immagine che
corrisponde alla descrizione cartografica e al costante transito di
gruppi umani, ma che sottintende una prospettiva di scavalcamento
rapido inconciliabile con la tormentata natura del territorio. Tra le
linee del disegno politico, che delimitavano margini di circoscrizioni e
diocesi, si muovevano le donne e gli uomini, protagonisti (ieri, come
oggi) di passaggi, insediamenti, modifiche graduali ma incisive sul
tessuto preesistente. Il convegno (2017), di cui sono qui raccolti gli
atti, è stata occasione di dibattito su uno dei temi più cari alla
Medievistica contemporanea, quello dei confini fluttuanti e
dell’intreccio tra culture, con l’obiettivo di ridiscutere le appiattite
identità tradizionali della Calabria medievale: provincia bizantina o
terra di conquista normanna. Il volume intende contribuire a rivalutare
l’originalità e il ruolo creativo del paesaggio storico, la sua
capacità di incidere sulle strategie dei gruppi sociali e delle élite,
la qualità progressiva dell’azione e dell’elaborazione culturale, di
cui il patrimonio monumentale è fattispecie complessa, ma anche
durevolmente impressiva.
Margherita Tabanelli ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia
dell’Arte medievale presso la
Sapienza Università di Roma, con una tesi dedicata all’architettura
sacra in Calabria e Sicilia nell’età della Contea normanna. Concluso un
biennio di ricerca post-doc alla Bibliotheca Hertziana – Istituto Max
Planck per la Storia dell’Arte, lavora attualmente come ricercatrice di
Storia dell’Architettura presso l’Università von Humboldt di Berlino,
Institut für Kunst- und Bildge- schichte.
Antonino Tranchina è dottore di ricerca in Storia dell’Arte
medievale. La sua tesi, discussa presso la Sapienza Università di Roma,
è dedicata alla cultura artistica del monachesimo greco intorno allo
Stretto di Messina in età normanna, con un focus sul- lo scomparso
monastero del Salvatore de lingua Phari. È stato ricercatore post-doc
ed è ora assistente scientifico alla Bibliotheca Hertziana – Istituto
Max Planck per la Storia dell’Arte.
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