Le meraviglie del parto
Donare la vita tra Medioevo ed Età moderna
di Alessandra Foscati
pp. 208; € 26,00
Einaudi, 2023
ISBN: 9788806256708
Venire alla luce è sempre stata una soglia difficile da definire, sfuggente, dolorosa e caricata di pudore e mistero arduo da rivelare. Questo libro si propone di raccontare il modo in cui era descritta e rappresentata la «scena del parto» in Occidente, nel periodo compreso tra l’Alto Medioevo e l’Età moderna fino al XVII secolo – prima cioè della medicalizzazione settecentesca della pratica ostetrica e della nascita delle cliniche. Alessandra Foscati considera un ampio ventaglio di fonti di diverso genere (mediche, giuridiche, religiose, letterarie) che le servono per raccontare le azioni compiute sulla partoriente, oggetto di attenzioni da parte di altre donne, tra cui l’ostetrica, le parenti, le vicine di casa (il parto è un momento corale di grande solidarietà femminile), ma anche di uomini (il marito, il prete e, da un certo momento in poi, il chirurgo). Con sguardo ampio e diacronico, il libro mette in evidenza gli aspetti e gli elementi di lunga continuità, cosí come i cambiamenti piú significativi dell’Età moderna.
Per ricostruire una storia del parto tra Medioevo ed Età moderna, dobbiamo affidarci a vari tipi di fonti di cui le piú significative sono quelle mediche. Il paradosso è che queste, a parte alcune eccezioni, vennero scritte da uomini i quali, in molti casi, nemmeno ebbero modo di entrare nella stanza del parto. In gran parte della trattatistica medica, medievale e rinascimentale, non mancano poi elementi legati all’immaginario che fanno capo a una consolidata tradizione: luoghi comuni che si trasmettono da un testo all’altro, come i racconti delle nascite di esseri bestiali talvolta dal sapore mitologico, quali le arpie. Dominava l’idea che l’utero della donna potesse celare «meraviglie» che solo all’ultimo momento venivano rivelate. Sono testimonianze di una mentalità radicata per un lungo periodo e di un sapere condiviso entro il quale il pensiero scientifico e la tradizione popolare tendevano a fondersi. Cosí come nel caso delle formule e degli oggetti-amuleto, piuttosto stranianti per noi oggi, che erano impiegati per aiutare la donna a partorire piú velocemente. Testimonianze che non possono essere ignorate nel difficile compito di scrivere una storia del parto, la quale, per le ragioni sopra ricordate, mantiene comunque un valore ipotetico. Per questo Alessandra Foscati, nel mettere in evidenza gli aspetti piú rilevanti di questa storia, cerca di far «parlare» il piú possibile le fonti testuali, le uniche che ci informano su di essa, anche quando narrano di credenze sorprendenti e «meravigliose».
Per ricostruire una storia del parto tra Medioevo ed Età moderna, dobbiamo affidarci a vari tipi di fonti di cui le piú significative sono quelle mediche. Il paradosso è che queste, a parte alcune eccezioni, vennero scritte da uomini i quali, in molti casi, nemmeno ebbero modo di entrare nella stanza del parto. In gran parte della trattatistica medica, medievale e rinascimentale, non mancano poi elementi legati all’immaginario che fanno capo a una consolidata tradizione: luoghi comuni che si trasmettono da un testo all’altro, come i racconti delle nascite di esseri bestiali talvolta dal sapore mitologico, quali le arpie. Dominava l’idea che l’utero della donna potesse celare «meraviglie» che solo all’ultimo momento venivano rivelate. Sono testimonianze di una mentalità radicata per un lungo periodo e di un sapere condiviso entro il quale il pensiero scientifico e la tradizione popolare tendevano a fondersi. Cosí come nel caso delle formule e degli oggetti-amuleto, piuttosto stranianti per noi oggi, che erano impiegati per aiutare la donna a partorire piú velocemente. Testimonianze che non possono essere ignorate nel difficile compito di scrivere una storia del parto, la quale, per le ragioni sopra ricordate, mantiene comunque un valore ipotetico. Per questo Alessandra Foscati, nel mettere in evidenza gli aspetti piú rilevanti di questa storia, cerca di far «parlare» il piú possibile le fonti testuali, le uniche che ci informano su di essa, anche quando narrano di credenze sorprendenti e «meravigliose».
Alessandra Foscati, dottore di ricerca in storia
medievale, è attualmente ricercatrice presso l'Università
di Lovanio (KU Leuven). Sul tema trattato
è autrice di diversi articoli in riviste internazionali,
oltre che co-curatrice dei volumi Nascere.
Il parto dalla tarda antichità all'età moderna
(il Mulino 2017) e Pregnancy and Childbirth in the
Premodern World. European and Middle Eastern
Cultures, from Late Antiquity to the Renaissance
(Brepols 2019). La sua piú recente monografia
è Saint Anthony's Fire from Antiquity to the
Eighteenth Century (Amsterdam University Press
2020).
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