La memoria e la voce
Un'indagine cognitiva sul Medioevo (secoli VI-XII)
di Paolo Galloni
pp. 260, € 12,00
Aracne Editrice, 2013
ISBN: 978-88-548-6245-6
Questo lavoro nasce dalla convinzione che la collaborazione
interdisciplinare con le scienze cognitive offra possibilità nuove alle
scienze storiche. L’indagine “cognitiva” del Medioevo qui condotta si
concentra in particolare (ma non solo) sui modi di costruzione,
ricostruzione e interpretazione del passato; il tema è impossibile da
affrontare senza tener conto della presenza cruciale della corporeità,
della voce, della narratività e del paesaggio come chiavi di accesso a
percezioni, sentimenti ed emozioni di uomini e donne vissuti mille e più
anni fa. La particolare forma di presenza del passato che viene
indagata orientava la percezione di spazio e tempo, ed era condivisa da
comunità mnemoniche che includevano individui sia alfabetizzati che non
alfabetizzati. Nel corso della trattazione, l’autore propone anche
riflessioni sulle scelte formali ed espressive prevalenti tra quegli
storici odierni che rischiano di anestetizzare ciò che dovrebbero invece
rendere accessibile ai lettori; al contrario, nell’armamentario degli
storici andrebbe reintrodotto un ‘medievale’ senso di meraviglia nei
confronti del passato quale strumento indispensabile per la comprensione
di ciò che si studia e si racconta. Questo lavoro nasce dalla convinzione che la collaborazione
interdisciplinare con le scienze cognitive offra possibilità nuove alle
scienze storiche. L’indagine “cognitiva” del Medioevo qui condotta si
concentra in particolare (ma non solo) sui modi di costruzione,
ricostruzione e interpretazione del passato; il tema è impossibile da
affrontare senza tener conto della presenza cruciale della corporeità,
della voce, della narratività e del paesaggio come chiavi di accesso a
percezioni, sentimenti ed emozioni di uomini e donne vissuti mille e più
anni fa. La particolare forma di presenza del passato che viene
indagata orientava la percezione di spazio e tempo, ed era condivisa da
comunità mnemoniche che includevano individui sia alfabetizzati che non
alfabetizzati. Nel corso della trattazione, l’autore propone anche
riflessioni sulle scelte formali ed espressive prevalenti tra quegli
storici odierni che rischiano di anestetizzare ciò che dovrebbero invece
rendere accessibile ai lettori; al contrario, nell’armamentario degli
storici andrebbe reintrodotto un ‘medievale’ senso di meraviglia nei
confronti del passato quale strumento indispensabile per la comprensione
di ciò che si studia e si racconta.
Paolo Galloni è nato il 30.06.1964 a Langhirano (PR), laureato in Storia all’università
di Bologna nel 1988 con una tesi dedicata alla caccia medievale
(relatori Massimo Montanari e Vito Fumagalli), dopo un’esperienza
quindicinale come produttore di Prosciutto di Parma (praticando in
parallelo la ricerca storica e la scrittura) svolge ora l’attività di
editore (casa editrice Viella, in Roma, specializzata in saggistica
storica), scrittore, saggista e promotore di eventi culturali. Nella
seconda metà del 2008 ha avviato il P.G. Kien Project, che si prefigge
di esplorare le potenzialità creative sia della dimensione digitale che
di quella materiale del libro. Il digitale permette al lettore di
contribuire al miglioramento dell'opera e addirittura di ipotizzare
forme di personalizzazione. La materialità del libro, si potrebbe osare
dire la sua corporeità, aggiunge qualcosa di unico all'esperienza della
lettura. Ogni progetto avrà le sue particolarità originali, ma tutti
avranno una cosa in comune: la possibilità di condividere la creatività.
Nessun commento:
Posta un commento