La tigre e l'ermellino
di Laura Malinverni
pp. 234, € 10,20
Prospettiva Editrice, 2013
ISBN: 978-88-7418-817-8
Quella mano sembrava non appartenere al
dipinto. Sembrava venire da fuori, da un luogo lontano, ma non
dimenticato, e prendere possesso del ritratto. Isabella non riusciva a
staccare gli occhi dalla perfezione di quelle dita candide in primo
piano. Le belle mani. L'eredità che accomunava le donne di casa Sforza:
Ippolita, Caterina, Bianca Maria, Isabella... Bianca Maria rivolse ad
Isabella uno dei suoi terribili sorrisi. Il ritratto è dedicato più a
chi non c'è che a chi vi appare. Se volete, è il sofisticato gioco di un
cortigiano, un indovinello. Ma se vi ponete qualche domanda in più,
come ci insegna Leonardo nei suoi giochi, troverete la soluzione del
mistero.
Laura Malinverni è nata a
Milano, dove ha seguito studi umanistici, vive da tempo a Novara. Già
prima dei diciott’anni aveva scritto un centinaio fra racconti e poesie;
in seguito, agli interessi letterari si sono aggiunti quelli per la
ricerca storica e la psicologia. Le sue storie nascono dalla passione
per il Rinascimento ed il suo mondo femminile in particolare e traggono
ispirazione dalle corrispondenze originali dei protagonisti: le sue
indagini, condotte attivamente da un ventennio in archivi italiani e
stranieri, proseguono tuttora nel campo dell’iconografia del periodo e
l’hanno anche portata a scoprire particolari inediti nella vita dei suoi
personaggi. Oltre a collaborare con ricerche biografiche a siti storici
e artistici online e ad aver pubblicato vari racconti e poesie, è
autrice di un altro romanzo storico ambientato nel Quattrocento
milanese, “Il ramo di biancospino” (2006, Robin Edizioni), che le è
valso l’apprezzamento di pubblico e critica e un paio di lusinghieri
piazzamenti in premi letterari nazionali.
Nessun commento:
Posta un commento