Canossa
Il disincanto del mondo
di Stefan Weinfurter
pp. 288, € 22,00
Il Mulino, 2014
ISBN: 978-88-15-25276-0
«Là rimase per
tre giorni davanti al portone del castello, dopo essersi spogliato di
tutte le insegne regali, in misero abbigliamento, a piedi nudi e vestito
di lana. Qui non smise di supplicare, molto piangendo e impetrando
l’aiuto e il conforto della misericordia apostolica, fino a quando tutti
i presenti… presero a intercedere in suo favore presso di noi… Spinti a
cedere sia dall’insistente manifestazione del suo rimorso che dalle
suppliche di tutti i presenti, lo abbiamo infine liberato dal vincolo
dell’anatema e riammesso alla grazia della comunione, facendolo
ritornare nel grembo di santa madre Chiesa»
Papa Gregorio VII
«Andare a Canossa»: ancora oggi, dopo mille anni, è
l’icastica espressione con cui si descrive l’atto di riconoscersi in
errore e chiedere perdono, a tal punto ha colpito l’immaginario
«l’umiliazione di Canossa» subita da Enrico IV. Costretto nel gennaio
del 1077 ad attendere per tre giorni sotto la neve di essere ricevuto da
papa Gregorio VII, allora ospite di Matilde a Canossa, l’imperatrice
ottenne infine la revoca della scomunica che gli era stata comminata.
Momento culminante nella lotta per le investiture e cioè nel conflitto
di poteri fra Impero e Papato, l’episodio è, come spiega questo libro
raccontandone con chiarezza lo svolgimento su entrambi i fronti, un
autentico punto di svolta. Il Papato, riuscendo a respingere l’ingerenza
dell’imperatore nelle cose della Chiesa e ad affermare la propria
indipendenza, avviava quella separazione fra potere religioso e potere
politico che ha caratterizzato da allora in poi lo sviluppo della
civiltà europea.
Indice:
Stefan Weinfurter insegna Storia
medievale nell’Università di Heidelberg.Tra i suoi libri: «Das Reich im
Mittelalter» (2008) e «Karl der Grosse. Der heilige Barbar» (2013).
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