Statuta Brasichellae et Vallis Hamoniae
Aneliti di autonomia della comunità di Brisighella nel XV secolo
a cura di Beatrice Borghi e Giulia Piva
pp. 190. € 22,00
Pàtron Editore, 2014
ISBN: 9788855532747
La
breve signoria di Gian Galeazzo Manfredi, signore di Faenza, si
contraddistinse, oltre che per le azioni di consolidamento dell’egemonia
familiare sulle terre di Romagna, per la sua intensa e vigorosa
attività legislativa passata alla storia come uno dei più importanti
lasciti dell’età manfrediana. Nel 1410 il «giovinetto con tanta
drittura, ch’ogni cosa misura e di far grazie mai non si compunse», così
ricordato dal Sacchetti, affidò a Bernardo da Casale, della parrocchia
di San Salvatore e suo visconte in Val di Lamone, e ai giurisperiti
faentini Ostasio da Cavina della parrocchia di Santo Stefano, ser
Cortese di ser Giovanni della parrocchia di Santa Maria in Broylo e
Nicolò Bandini della parrocchia di San Bartolomeo, la redazione degli Statuta Faventiae,
ratificati il giorno di San Silvestro del 1414 dallo stesso Gian
Galeazzo. Il Signore di Faenza non si limitò però alla sola convalida
delle norme redatte negli Statuta, ma fece molto di più. Per dare
maggiore rilievo giuridico al suo potere signorile, si occupò del
territorio in riva al Lamone sollecitando Bernardo Casale alla
compilazione degli Statuti delle Terre Brisichellae et comitatus Vallis Hamonis la cui promulgazione si colloca tra il 3 ottobre 1410 e il 31 dicembre 1413.
La
pubblicazione degli Statuti di Brisighella e della valle d’Amone
rientra tra le attività condotte da oltre vent’anni dal Comitato
Italiano per gli Studi e le Edizioni delle Fonti Normative (CISEFN) con
sede presso la Biblioteca del Senato.
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