La città del male
di Claudio Aita
pp. 320, € 14,00 (acquista online con il 15% di sconto)
Nardini Editore, 2015
Cosa hanno in comune i delitti del Mostro di Firenze, un manoscritto criptato del ‘700, un processo dell’Inquisizione del ‘300?
Il racconto si snoda su due livelli che si intrecceranno fra di loro, entrambi ambientati a Firenze, uno contemporaneo e uno trecentesco.
Il protagonista, Geremia Solaris, è un perdente, un uomo sconfitto dalla vita, squattrinato e con problemi con l’alcool. A cinquanta anni non ha più speranze in un futuro migliore e vive dominato dai sensi di colpa per la morte della moglie avvenuta quattro anni prima. Vive di lavori editoriali precari e mal pagati.
L’unica persona con la quale mantiene ormai contatti non professionali è il docente con il quale si è laureato. Questi, un giorno, gli fa avere un manoscritto, presumibilmente sette-ottocentesco, scritto in un codice apparentemente di impossibile decifrazione. La ricerca della chiave per decrittarlo, in effetti, risulterà molto impegnativa. Alla fine, Geremia scoprirà che non si tratta altro che di una copia di un manoscritto molto più antico, scritto da un francescano, che narra di fatti sconvolgenti avvenuti nel 1328 e trascritto da un prete di campagna di fine ‘700 che ne era rimasto spaventato. Fatti che riguardano anche omicidi di giovani donne che ricordano quelli del Mostro di Firenze, con tutta la sua incredibile rete di connivenze.
L’ambientazione storica è rigorosa. Il periodo è quello compreso fra maggio e giugno 1328, fra papi ed antipapi, roghi di eretici quale quello di Cecco d’Ascoli o di francescani Spirituali, l’imperatore Ludovico il Bavaro a Roma con i suoi proclami di riforma, e così via. Il processo dell’Inquisizione è reso secondo i documenti dell’epoca. Accanto ai protagonisti di fantasia, come Lamberto, molti personaggi sono storici e inseriti correttamente dal punto di vista cronologico, come Ubertino da Casale, il grande inquisitore frate Accursio Bonfantini e gli altri che vengono citati.
Il racconto si snoda su due livelli che si intrecceranno fra di loro, entrambi ambientati a Firenze, uno contemporaneo e uno trecentesco.
Il protagonista, Geremia Solaris, è un perdente, un uomo sconfitto dalla vita, squattrinato e con problemi con l’alcool. A cinquanta anni non ha più speranze in un futuro migliore e vive dominato dai sensi di colpa per la morte della moglie avvenuta quattro anni prima. Vive di lavori editoriali precari e mal pagati.
L’unica persona con la quale mantiene ormai contatti non professionali è il docente con il quale si è laureato. Questi, un giorno, gli fa avere un manoscritto, presumibilmente sette-ottocentesco, scritto in un codice apparentemente di impossibile decifrazione. La ricerca della chiave per decrittarlo, in effetti, risulterà molto impegnativa. Alla fine, Geremia scoprirà che non si tratta altro che di una copia di un manoscritto molto più antico, scritto da un francescano, che narra di fatti sconvolgenti avvenuti nel 1328 e trascritto da un prete di campagna di fine ‘700 che ne era rimasto spaventato. Fatti che riguardano anche omicidi di giovani donne che ricordano quelli del Mostro di Firenze, con tutta la sua incredibile rete di connivenze.
L’ambientazione storica è rigorosa. Il periodo è quello compreso fra maggio e giugno 1328, fra papi ed antipapi, roghi di eretici quale quello di Cecco d’Ascoli o di francescani Spirituali, l’imperatore Ludovico il Bavaro a Roma con i suoi proclami di riforma, e così via. Il processo dell’Inquisizione è reso secondo i documenti dell’epoca. Accanto ai protagonisti di fantasia, come Lamberto, molti personaggi sono storici e inseriti correttamente dal punto di vista cronologico, come Ubertino da Casale, il grande inquisitore frate Accursio Bonfantini e gli altri che vengono citati.
Claudio Aita, friulano figlio di emigranti, è nato in Svizzera nel 1962,
Ha vissuto tra il Friuli e la Toscana dove si è laureato e dove
attualmente vive. È un esperto di Storia della Chiesa e Storia
medievale, oltre che musicista, scrittore ed editore nel settore del
restauro, dell’arte e dei beni culturali. Ha collaborato come
pubblicista su riviste di viaggio, cultura e storia locale.
Con Nardini Editore ha pubblicato due testi di successo sui rapporti fra religione e cultura alimentare: Viaggio illustrato nella cucina ebraica (giunto alla terza edizione) e Viaggio illustrato nella cucina islamica. Di prossima uscita Viaggio illustrato nella cucina ortodossa.
Negli ultimi anni si è proposto come autore di thriller di ambientazione storica e contemporanea. Ha pubblicato A.D. 1033 (Il Molo), Le colline oscure (Nardini Editore), La città del male (Nardini Editore). Di prossima uscita Eclissi di sangue e Ritorno a Moloch.
Ha vinto il primo premio inedito e il premio della Giuria per il noir storico al Concorso Nazionale Città di Parole 2014 di Firenze. Il secondo premio per la sezione narrativa della IV Edizione del Premio “Luce dell’Arte” 2015 di Roma.
Con Nardini Editore ha pubblicato due testi di successo sui rapporti fra religione e cultura alimentare: Viaggio illustrato nella cucina ebraica (giunto alla terza edizione) e Viaggio illustrato nella cucina islamica. Di prossima uscita Viaggio illustrato nella cucina ortodossa.
Negli ultimi anni si è proposto come autore di thriller di ambientazione storica e contemporanea. Ha pubblicato A.D. 1033 (Il Molo), Le colline oscure (Nardini Editore), La città del male (Nardini Editore). Di prossima uscita Eclissi di sangue e Ritorno a Moloch.
Ha vinto il primo premio inedito e il premio della Giuria per il noir storico al Concorso Nazionale Città di Parole 2014 di Firenze. Il secondo premio per la sezione narrativa della IV Edizione del Premio “Luce dell’Arte” 2015 di Roma.
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