L'idea di Medioevo
di Giuseppe Sergi
pp. 112, € 9,90
Donzelli Editore, 2015
ISBN: 9788879899369
Qual è il senso del medioevo? In che cosa gli siamo debitori? Perché
studiarlo o insegnarlo? In questo breve, densissimo scritto, concepito e
pubblicato come capitolo introduttivo al Manuale Donzelli di Storia
medievale, e riproposto in volumetto autonomo (tradotto anche in
francese e in spagnolo), uno storico insigne prova a cimentarsi con le
domande più radicali. Il punto di partenza è il «luogo comune medioevo»,
quella deformazione prospettica che ci porta a leggere tutta una lunga
fase storica come un altrove o come una premessa. Nell’altrove negativo
ci sono povertà, fame, pestilenze, disordine politico, soperchierie dei
latifondisti sui contadini, superstizioni del popolo e corruzione del
clero. Nell’altrove positivo ci sono tornei e vita di corte, elfi e
fate, cavalieri fedeli e principi magnanimi. Ma è altrettanto
discutibile l’idea del medioevo come premessa dei secoli successivi: del
capitalismo, dello Stato moderno, della borghesia. A questo medioevo
del senso comune si contrappone il medioevo degli storici, che discute
di articolazione dei poteri e di intersezione delle gerarchie, di
signorie rurali e di egemonie urbane. Si può provare a riunificare
un’idea di medioevo? Un primo passo consiste nel confrontare tutte le
forme politiche del medioevo riconoscendo loro pari dignità. Ma occorre –
suggerisce Sergi – un altro, e più deciso passo: valorizzare di questi
mille anni di storia, i secoli centrali e la loro sperimentalità. Il
medioevo è un periodo in cui non si crede fideisticamente nella ragione,
ma neppure esclusivamente nel magico. Non si crede nello Stato, ma si
evocano quotidianamente ideali di res publica o di Sacro Romano Impero.
Si teorizza un ordine celeste che si riflette sulla terra, e si pratica
il conflitto, la competizione, l’ascesa sociale. Cos’è dunque e che cosa
può rappresentare per noi, il medioevo? Un laboratorio, un cantiere in
cui è possibile osservare uomini e strutture, in un gioco aperto,
complesso e affascinante.
Giuseppe Sergi insegna Storia medievale all’Università di Torino. Fa
parte del consiglio scientifico del Centro italiano di studi sull’alto
medioevo di Spoleto. Tra i suoi lavori: Potere e territorio lungo la
strada di Francia (Napoli 1981), e I confini del potere (Torino 1995).
Ha curato, con Enrico Castelnuovo, i 4 volumi di Arti e storia nel
medioevo (Torino 2002-2004). Per i tipi della Donzelli ha pubblicato
L’aristocrazia della preghiera (1994, 1998).
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