Diavoli e inferni nel medioevo. Origine e sviluppo delle immagini dal VI al XV secolo
di Laura Pasquini
pp. 232, € 28,00
Il Poligrafo, 2015
ISBN: 978-8871158952
A quando risalgono le prime rappresentazioni del Diavolo e dell’Inferno?
E come si sono evolute dalle più antiche manifestazioni meramente
allusive del VI secolo sino agli esiti più maturi, per quanto a volte
ripetitivi e un po naïfs, che condussero alle innovative intuizioni del
Rinascimento? Attraverso l’originale analisi di un vasto apparato
illustrativo, Laura Pasquini delinea la formazione e lo sviluppo delle
raffigurazioni dell’aldilà, a partire dalle prime iconografie di quello
che si può definire il “bestiario del Maligno”, mediante la messa in
scena di parabole particolarmente significative e dedicando ampio spazio
alle rappresentazioni delle tentazioni di Cristo e alle prime immagini
di esorcismi. Il percorso prosegue indagando le rappresentazioni
del secolo XI, in cui, con l’incremento della lotta alle eresie, il
demonio e il suo regno intensificheranno le loro comparse in sistemi
iconografici già noti e in soluzioni figurative fino ad allora
inusitate. Ciò consente all’autrice di analizzarne le fattezze e di
definirne le raffigurazioni che nel corso dei secoli XII e XIII si
organizzano in composizioni complesse e articolate, nelle quali
l’Inferno e il suo principe acquisiscono un rilievo sempre più
imponente. È l’Inferno dantesco, di cui sono analizzate le possibili
fonti ispiratrici di matrice iconografica e letteraria, a costituire lo
snodo cruciale che, a partire dal terzo decennio del secolo XIV,
favorisce la formazione di alcuni peculiari moduli espressivi, adottati
da quel momento in poi per illustrare l’immagine del demonio e di un
Inferno rigidamente suddiviso in base alla classificazione dei peccati.
Nessun commento:
Posta un commento