Giotto e i francescani
Tre paradigmi di committenza
di Julian Gardner
pp. 160, € 24,00 (acquista online con il 15% di sconto)
Viella, 2015
ISBN: 9788867283255
Alcune delle più importanti imprese pittoriche “francescane” di
Giotto e della sua vasta bottega (a Pisa, Firenze e Assisi) sono qui
studiate da uno dei maggiori esperti internazionali di arte italiana del
Trecento.
L’analisi di questi dipinti non è condotta tanto sotto il profilo
stilistico e filologico, quanto piuttosto come chiave per comprendere le
congiunture storiche e politiche, anche drammatiche, che a queste opere
fanno da sfondo, occasione e necessario contesto.
Nel corso dei primi vent’anni circa del Trecento, infatti, l’Ordine
francescano ‒ cui tutte queste opere fanno in varia misura capo ‒
subisce profonde trasformazioni, in stretto rapporto con le vicende
della Chiesa migrata ad Avignone, e con l’evoluzione economica,
finanziaria e politica delle città che costituiscono gli scenari degli
avvenimenti, Pisa, Firenze, e Assisi. L’Ordine francescano, legato, per
un verso, ai principi e alle scelte radicali del Fondatore, e per un
altro fortemente partecipe della società contemporanea, e in
strettissimi rapporti con i banchieri fiorentini e le élites
intellettuali, ridefinisce la figura di Francesco, e la presenta in modi
che Giotto, come Gardner ci indica, riesce a rappresentare con
straordinaria efficacia visiva e propagandistica.
Ne deriva un quadro movimentato e colorito, ben lontano
dall’immagine stereotipata che spesso si dà dell’artista e dei suoi
committenti. Un libro di storia e di storia dell’arte avvincente e
innovativo.
Julian Gardner, professore emerito di Storia dell’arte all’Università di
Warwick, ha svolto attività di ricerca e insegnamento anche alla
Bibliotheca Hertziana di Roma, all’Università di Berkeley e al Center
for Advanced Studies in the Visual Arts presso la National Gallery of
Art di Washington. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo The Tomb and the Tiara (Oxford 1992) e The Roman Crucible: The Artistic Patronage of the Papacy 1198-1304 (München 2013).
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