Mollezza della carne e sottigliezza dell'ingegno
La natura della donna nel Rinascimento europeo
di Sandra Plastina
pp. 192, € 19,00
Carocci, 2017
ISBN: 9788843084944
Una lunga e inveterata tradizione ha fatto pesare sulle donne una
duplice condanna biblica e biologica e tanta letteratura misogina ha
attribuito loro le caratteristiche di irrazionalità, mollezza,
lussuria, frivolezza, suggestionabilità, incostanza, loquacità ecc.
considerate come certezze assiomatiche: conseguenze naturali, e quindi
inappellabili, di una costituzione fisica imperfetta e di un
temperamento umorale a dominanza freddo-umida. Ma fin dal tardo
Quattrocento si assiste nelle corti di Ferrara e di Mantova a un vero e
proprio processo di consapevole ridefinizione del genere, messo in
moto dalla forte personalità di Eleonora d’Aragona, confutazione vivente
delle idee aristoteliche sulla donna. Il libro esamina alcuni
sorprendenti e originali trattati rinascimentali che rivalutano la
donna sulla base degli effetti positivi che conseguono proprio dalla sua
natura. Con un audace rovesciamento del paradigma aristotelico
dell’inferiorità femminile, queste opere attribuiscono, infatti, alle
donne una maggiore e migliore disposizione all’esercizio delle capacità
intellettuali, anche perché «quelli che sono di carne più molle sono
più atti di mente», come aveva affermato lo stesso Aristotele. Ancora
poco noti e in gran parte mai pubblicati in edizione moderna, questi
primi tentativi compiuti in Italia per ribaltare i presupposti misogini
della tradizione aristotelica e scolastica gettano una luce nuova
sull’annoso dibattito che aveva riguardato la “natura” della donna.
Sandra Plastina insegna Storia della filosofia moderna all’Università della Calabria.
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