Cento e una notte
di Anonimo
a cura di Claudia Ott, Elisabetta Benigni
Traduzione di Isabella Amico Di Meane
pp.
XLIV - 314, € 32,00
Einaudi, 2017
ISBN: 9788806216016
Il manoscritto delle Cento e una notte conservato presso l'Aga Khan Museum
in Canada, datato 1234, è il piú antico fra quelli che ci hanno trasmesso questa
raccolta di novellistica araba di area andalusa, autonoma rispetto alle
Mille e una notte ma con molti punti di contatto, a partire dal personaggio
di Shahrazād. Questo manoscritto è stato tradotto per la prima volta in una
lingua europea nel 2012 dall'arabista tedesca Claudia Ott. L'edizione italiana
segue quella della Ott con un ulteriore confronto con il testo arabo.
Rispetto alle Mille e una notte, il repertorio di storie è in larga parte diverso
e la struttura narrativa, per quanto organizzata in una cornice molto simile, è
meno legata a un disegno unitario e programmatico. Le storie che si succedono
qui sono di genere e contenuto molto vario, sono brevi e compatte,
tematicamente accorpate, con un ritmo serrato e una tensione drammatica
concentrata. È la forma racconto che si svilupperà anche nelle letterature romanze
di poco successive (il Novellino è piú recente di circa mezzo secolo).
E le Cento e una notte hanno sicuramente circolato fuori dell'Andalusia e del
mondo arabo se alcuni nomi, situazioni ed episodi di questo libro sono finiti
addirittura nell'Orlando innamorato del Boiardo e nel Furioso dell'Ariosto.
Come si approda, prendendo le mosse da India e Iran e passando per la Terra dei Boccioli e il Uadi dei Barbari, in Nordafrica e Andalusia? Dov'è che sorprendiamo astute mogli amoreggiare con i loro appassionati amanti, imbattendoci un attimo dopo in draghi che sputano fuoco e in bellicose amazzoni in lotta con cavalieri ed eroi? Che cos'hanno in comune i mercanti di Qayrawan e i cannibali dell'Isola della Canfora? E chi è a descriverci - secoli prima di Leonardo da Vinci - un velivolo di legno dotato di vite per l'ascesa e la discesa e i rilevatori di movimento senza dubbio piú antichi della storia della letteratura mondiale? La raccolta di racconti araba delle Cento e una notte, di epoca medievale, riunisce generi, protagonisti e scenari diversissimi tra loro in una suggestiva e variopinta composizione di temi e soggetti. Ogni singola storia, già avvincente di per sé, costituisce insieme alle altre un patrimonio narrativo di inestimabile valore, sia tenuto conto dei suoi luoghi e canali di trasmissione, che ricomprendono quasi l'intero mondo al tempo conosciuto, sia per la sua immediatezza e freschezza poetica, conservatasi fino al giorno d'oggi.
Come si approda, prendendo le mosse da India e Iran e passando per la Terra dei Boccioli e il Uadi dei Barbari, in Nordafrica e Andalusia? Dov'è che sorprendiamo astute mogli amoreggiare con i loro appassionati amanti, imbattendoci un attimo dopo in draghi che sputano fuoco e in bellicose amazzoni in lotta con cavalieri ed eroi? Che cos'hanno in comune i mercanti di Qayrawan e i cannibali dell'Isola della Canfora? E chi è a descriverci - secoli prima di Leonardo da Vinci - un velivolo di legno dotato di vite per l'ascesa e la discesa e i rilevatori di movimento senza dubbio piú antichi della storia della letteratura mondiale? La raccolta di racconti araba delle Cento e una notte, di epoca medievale, riunisce generi, protagonisti e scenari diversissimi tra loro in una suggestiva e variopinta composizione di temi e soggetti. Ogni singola storia, già avvincente di per sé, costituisce insieme alle altre un patrimonio narrativo di inestimabile valore, sia tenuto conto dei suoi luoghi e canali di trasmissione, che ricomprendono quasi l'intero mondo al tempo conosciuto, sia per la sua immediatezza e freschezza poetica, conservatasi fino al giorno d'oggi.
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