giovedì 21 dicembre 2017

Il Medioevo di Salvatore Tramontana

Il Medioevo di Salvatore Tramontana
Memorie e Testimonianze
a cura di Pietro Dalena, Luciano Catalioto, Antonio Macchione
pp. 274, € 20,00
Adda Editore, 2017
ISBN: 9788867173457

Contributi di Alessandra Tramontana, Clara Biondi Sambataro, Franco Cardini, Giuseppe Caridi, Luciano Catalioto, Pietro Dalena, Salvatore Fodale, Marco Leonardi, Antonio Macchione, Massimo Miglio, Marina Montesano, Rosario Moscheo, Emanuele Piazza, Biagio Saitta, Laura Sciascia, Carmelina Urso, Elisa Vermiglio.
Su iniziativa di Carmela Maria Rugolo, il 19 gennaio 2016 nell’Aula dell’Accademia Peloritana dell’Università di Messina si volle ricordare Salvatore Tramontana con una giornata di studi su Il Medioevo: una narrazione tra mito e realtà, celebrata sotto l’egida dell’Università degli Studi di Messina, dell’Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, della Società Messinese di Storia Patria e della Deputazione di Storia Patria della Calabria.
Si trattava di onorare la memoria di un autorevole medievista che qualche mese prima aveva lasciato questa terra e i suoi a volte ‘tormentosi’ studi per sperimentare quel senso della morte e la tensione verso l’immortalità che negli ultimi tempi lo avevano impegnato nella ricerca di una risposta all’eterna domanda sulla loro ineluttabilità.
Intellettuale schivo e austero, Salvatore Tramontana seppe interpretare al meglio il mestiere dello storico nutrito di rigorosa indagine filologica intessuta di sapienziale ricognizione documentaria e storiografica, attento ai fenomeni sociali ed economici, ai conflitti di classe, alla territorialità degli eventi, all’organizzazione dello spazio e del tempo, alle forme di potere secolare e spirituale, alla mentalità e alla cultura che permearono il medioevo. Riusciva, quant’altri mai, ad avere il pieno dominio della cronaca che nel racconto si faceva storia condita di aforismi, piegata sempre all’aderenza del dato documentario liberato dalle superfetazioni intellettuali. E con pari perizia possedeva ed utilizzava tutte le chiavi della storia, declinando contributi sul medioevo con affondi sull’età moderna e contemporanea per rimarcare quel nesso profondo e indissolubile tra passato e presente alla base del suo storicismo crociano denso di passione gramsciana.

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