Cucina e convivialità a Padova nel Quattrocento
di Marina Scopel
pp. 146, € 15,00
Edizioni del Faro, 2017
ISBN: 9788865376195
La convivialità quattrocentesca padovana riflette il clima umanistico del momento. Un assunto che rimarrebbe tale se un anonimo manoscritto non ne documentasse con precisione alcuni momenti. Il corposo ricettario R3550, conservato presso la Ruskin Gallery di Sheffield in Inghilterra, ci consegna infatti nuove testimonianze di una cucina, quella padovana, finora non sufficientemente indagata, o assimilata talora impropriamente a quella di Venezia. Gli appunti del copista, cronologicamente puntuali, ci proiettano nel clima urbano di Padova sullo scorcio del XV secolo. Al centro della scena, lo Studio patavino con le numerose cerimonie conviviali a carattere pubblico prescritte dagli Statuti e le lussuose cene di professori e rettori. Sullo sfondo, Andrea Mantegna, Platina, il cardinale Ludovico Trevisan e un cuoco, Maestro Martino: personalità che si muovono, con espressioni diverse, nello stesso ambiente culturale, ne assimilano le istanze, ne divulgano gli ideali. L’esposizione accurata di alcuni suntuosi conviti offerti da medici dello Studio e l’indicazione delle corrispondenti ricette sottolineano come la nuova cucina italiana sia ormai approdata anche in questa vivace città, resa particolarmente animata e aperta alle nuove tendenze dal flusso costante e rinnovato degli studenti. Una città che mostra in più occasioni, soprattutto nel periodo storico considerato, una pervicace volontà di autonomia, se non politica, almeno culturale nei confronti della potenza veneziana, sottolineando la sua peculiare attitudine di apertura alle innovazioni in una dimensione tradizionale che sembra manifestarsi anche in campo gastronomico.
di Marina Scopel
pp. 146, € 15,00
Edizioni del Faro, 2017
ISBN: 9788865376195
La convivialità quattrocentesca padovana riflette il clima umanistico del momento. Un assunto che rimarrebbe tale se un anonimo manoscritto non ne documentasse con precisione alcuni momenti. Il corposo ricettario R3550, conservato presso la Ruskin Gallery di Sheffield in Inghilterra, ci consegna infatti nuove testimonianze di una cucina, quella padovana, finora non sufficientemente indagata, o assimilata talora impropriamente a quella di Venezia. Gli appunti del copista, cronologicamente puntuali, ci proiettano nel clima urbano di Padova sullo scorcio del XV secolo. Al centro della scena, lo Studio patavino con le numerose cerimonie conviviali a carattere pubblico prescritte dagli Statuti e le lussuose cene di professori e rettori. Sullo sfondo, Andrea Mantegna, Platina, il cardinale Ludovico Trevisan e un cuoco, Maestro Martino: personalità che si muovono, con espressioni diverse, nello stesso ambiente culturale, ne assimilano le istanze, ne divulgano gli ideali. L’esposizione accurata di alcuni suntuosi conviti offerti da medici dello Studio e l’indicazione delle corrispondenti ricette sottolineano come la nuova cucina italiana sia ormai approdata anche in questa vivace città, resa particolarmente animata e aperta alle nuove tendenze dal flusso costante e rinnovato degli studenti. Una città che mostra in più occasioni, soprattutto nel periodo storico considerato, una pervicace volontà di autonomia, se non politica, almeno culturale nei confronti della potenza veneziana, sottolineando la sua peculiare attitudine di apertura alle innovazioni in una dimensione tradizionale che sembra manifestarsi anche in campo gastronomico.
Marina Scopel, studiosa di storia della
gastronomia, si occupa in particolare della cultura del convivio in area
veneta. Durante la lunga collaborazione con la rivista specializzata
“Appunti di gastronomia”, diretta da Claudio Benporat, ha pubblicato
numerosi articoli, frutto di ricerche d’archivio su documenti inediti. I
saggi Panorami conviviali dello Studio di Padova (2007), Ipsi Platoni praetulerunt Platynam, versi inediti di un umanista trevigiano (2005), Tipologia dei pasti e restrizioni alimentari nella legislazione rinascimentale veneta (2008) possono considerarsi studi preparatori a questa pubblicazione.
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