Come organizzare una crociata
di Christopher Tyerman
pp. 540, € 26,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Utet, 2018
ISBN: 9788851157555
Nel 1190 Riccardo I d’Inghilterra spediva verso la terza
crociata diecimila uomini e una flotta di cento navi che, stando alle
cronache, ospitava circa cinquemila cavalli. Può sembrare un dettaglio
secondario, ma per ogni animale bisognava prevedere una scorta di dodici
ferri, ognuno dei quali pesava circa 350 grammi; i sessantamila ferri
da cavallo necessari pesavano quindi più di 20 tonnellate. Durante la
traversata ogni cavallo doveva poi essere curato, nutrito e dissetato, e
ogni giorno produceva circa 50 chili di letame, che andavano smaltiti
con regolarità.
Ma l’epopea delle crociate è talmente densa e complessa che nei libri
di storia non si arriva mai a questo livello di dettaglio: dalla
chiamata alle armi del papa di turno si finisce subito sul campo di
battaglia o al tavolo delle trattative, alle spartizioni e agli
strascichi, agli avanzamenti e ai cambi di potere in Terra santa. In Come organizzare una crociata Christopher
Tyerman, massimo esperto nel campo, dimostra che invece la verità
storica (se non il diavolo o il buon Dio) sta proprio nei dettagli.
Le crociate erano infatti una gigantesca macchina organizzativa e politica: non solo l’accurata scelta del casus belli e la ricerca di alleanze, finanziamenti e comandanti, ma anche l’arruolamento di soldati, la raccolta di armi, vettovaglie e cavalli e il loro trasporto dall’altra parte del Mediterraneo erano parte di una complessa organizzazione che nulla lasciava al caso, qualcosa di molto diverso dall’immagine “brancaleonesca” e stereotipata che ne abbiamo oggi.
Non solo: erano un’impresa che portava l’hortus conclusus dell’Europa medievale alla scoperta di mondi lontanissimi per usi e costumi, che muoveva migliaia di persone e inventava nuovi modi per diramare notizie, fare propaganda, raccogliere tasse e disegnare mappe, e che di fatto univa e metteva a confronto i popoli proprio mentre sembrava dividerli a fil di lama.
Mentre ci addentriamo nelle pagine meticolose e divertenti del libro, ricche di aneddoti e curiosità, il fenomeno storico delle crociate si libera delle tinte irrazionali e barbare con cui il razionalismo illuminista ce lo ha sempre ritratto: le “guerre di Dio” erano fondate su una particolarissima forma di razionalismo pragmatico, che per certi versi, e in modi tortuosi, avrebbe poi gettato le basi della nostra modernità.
Le crociate erano infatti una gigantesca macchina organizzativa e politica: non solo l’accurata scelta del casus belli e la ricerca di alleanze, finanziamenti e comandanti, ma anche l’arruolamento di soldati, la raccolta di armi, vettovaglie e cavalli e il loro trasporto dall’altra parte del Mediterraneo erano parte di una complessa organizzazione che nulla lasciava al caso, qualcosa di molto diverso dall’immagine “brancaleonesca” e stereotipata che ne abbiamo oggi.
Non solo: erano un’impresa che portava l’hortus conclusus dell’Europa medievale alla scoperta di mondi lontanissimi per usi e costumi, che muoveva migliaia di persone e inventava nuovi modi per diramare notizie, fare propaganda, raccogliere tasse e disegnare mappe, e che di fatto univa e metteva a confronto i popoli proprio mentre sembrava dividerli a fil di lama.
Mentre ci addentriamo nelle pagine meticolose e divertenti del libro, ricche di aneddoti e curiosità, il fenomeno storico delle crociate si libera delle tinte irrazionali e barbare con cui il razionalismo illuminista ce lo ha sempre ritratto: le “guerre di Dio” erano fondate su una particolarissima forma di razionalismo pragmatico, che per certi versi, e in modi tortuosi, avrebbe poi gettato le basi della nostra modernità.
Christopher Tyerman ha insegnato Storia medievale all’Hertford
College di Oxford per 27 anni ed è tra i massimi esperti mondiali delle
crociate. Nel 2015 l’Università di Oxford ha premiato la sua decennale
attività di ricerca attribuendogli la cattedra di Storia delle crociate
presso il New College. Le sue opere sono state tradotte in tedesco,
spagnolo e portoghese; in italiano sono apparsi L’invenzione delle crociate (Einaudi, 2000) e Le guerre di Dio. Nuova storia delle crociate (Einaudi, 2012).
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