Dante e dopo
L'idea della scrittura tra Medioeo e Umanesimo
di Raffaele Morabito
pp. 128, € 13,00
Carocci, 2018
ISBN: 9788843091102
Nei saggi che compongono il volume, attraverso l'analisi di alcuni testi
fondamentali - la 'Vita nova' di Dante, il 'Decameron' di Boccaccio - e
l'esame di particolari aspetti della riflessione sulle peculiarità
della parola scritta implicita negli autori italiani fra Tre e
Quattrocento, si mettono in luce dei caratteri specifici della cultura
umanistica. Se per un verso si evidenziano le radici che essa affonda
nell'esegetica biblica medievale, per l'altro si pone l'accento sulla
valorizzazione della soggettività individuale che caratterizza la nuova
epoca. Un ruolo fondamentale in questa vicenda è riconosciuto
all'evoluzione della tecnica di produzione libraria dovuta
all'invenzione della stampa tipografica. Si definisce così un corpus di
testi, legati all'idea di soggettività, i quali costituiscono ciò che
successivamente è stato designato come "letteratura" e che rappresentano
un prodromo della specializzazione dei saperi propria dell'età moderna.
Raffaele Morabito ha insegnato Letteratura italiana nell’Università dell’Aquila. Autore di studi e
saggi su argomenti che interessano varie epoche della storia letteraria
italiana (i volumi Antiromanzi dell’Ottocento, 1977; Parola e scrittura, 1984; Lettere e letteratura, 2001; L’evo e il tempo del Canzoniere, 2015), ha curato l’edizione critica di testi (Per le vie, nell’Edizione Nazionale delle opere di Giovanni Verga, 2003) e si è occupato anche di argomenti di comparatistica (il volume Le virtù di Griselda, sul successo europeo dell’ultima novella del Decameron di Boccaccio, 2017).
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