L’illuminismo perduto
L'età d'oro dell'Asia centrale dalla conquista araba a Tamerlano
di S. Frederick Starr
Traduzione di Luigi Giacone
pp. XXVI - 678; € 31,00
Piccola Biblioteca Einaudi, 2024
ISBN: 9788806264598
In questo ampio saggio, S. Frederick Starr racconta la storia affascinante e in gran parte sconosciuta dell’illuminismo medievale nella Grande Asia centrale, una vasta area che oggi si estende dal Kazakistan all’Afghanistan e dalla parte piú orientale dell’Iran fino allo Xinjiang, in Cina. Qui, in città dall’architettura meravigliosa e dalle sorprendenti soluzioni urbanistiche, vissero grandissimi poeti, filosofi, scienziati e intellettuali appartenenti a popolazioni persiane e turche e dediti ai piú svariati campi del sapere. Fu infatti nell’Asia centrale che tra il 750 e il 1150 si diede un nome all’algebra, si calcolò il diametro della Terra con una precisione senza precedenti, si scrissero alcune delle piú belle poesie del mondo e libri che avrebbero contribuito a definire la medicina europea. Raramente nella storia vi fu una simile concentrazione spaziale e temporale di saperi. Non c’è da stupirsi che ciò poté influenzare in modo decisivo la cultura europea dai tempi di Tommaso d’Aquino fino alla Rivoluzione scientifica, ed esercitare un medesimo, profondo impatto in India e in gran parte del mondo asiatico.
S. Frederick Starr è presidente e fondatore
del Central Asia-Caucasus Institute & Silk
Road Studies Program, un centro di ricerca
e studi politici associato con la School of
Advanced International Studies (SAIS) della
Johns Hopkins University e l'Institute for
Security & Development Policy di Stoccolma.
È stato inoltre presidente dell'Oberlin
College e dell'Aspen Institute; ha iniziato la
sua carriera di archeologo con una campagna
di scavi a Gordio, in Turchia, e lavorando
alla mappatura della Via Reale di Persia.
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