Sulla faccia della terra
di Giulio Angioni
pp. 160, € 15,00
Feltrinelli, 2015
ISBN: 9788807041082
Una notte di luglio del 1258, Mannai Murenu, giovane garzone di vinaio, si ritrova morto e sepolto nella presa e distruzione della città di Santa Gia da parte dei pisani. Settant’anni dopo invece racconta di come si salva e poi con altri si rifugia in un’isoletta dello Stagno di Cagliari, già lebbrosario e adesso sgombra, dopo che i lebbrosi sono stati catapultati a infettare la città assediata. Inizia così la narrazione delle molte avventure di un gruppo di rifugiati nell’Isola Nostra: oltre a Mannai, due sediari, Paulinu servo allo scriptorium di un convento, Vera donzella nobile, Akì schiava persiana, il vecchio ebreo Baruch, tre soldati tedeschi di ventura, Tidoreddu pescatore dello Stagno, il cane Dolceacqua, poi il fabbro bizantino Teraponto e altri fino a oltre un centinaio. Nei guai della guerra si fingono lebbrosi, così protetti dal terrore del contagio. Inventano una vita di espedienti, protagonisti lo Stagno e la voglia di viverci liberi, in una grande avventura collettiva.
di Giulio Angioni
pp. 160, € 15,00
Feltrinelli, 2015
ISBN: 9788807041082
Una notte di luglio del 1258, Mannai Murenu, giovane garzone di vinaio, si ritrova morto e sepolto nella presa e distruzione della città di Santa Gia da parte dei pisani. Settant’anni dopo invece racconta di come si salva e poi con altri si rifugia in un’isoletta dello Stagno di Cagliari, già lebbrosario e adesso sgombra, dopo che i lebbrosi sono stati catapultati a infettare la città assediata. Inizia così la narrazione delle molte avventure di un gruppo di rifugiati nell’Isola Nostra: oltre a Mannai, due sediari, Paulinu servo allo scriptorium di un convento, Vera donzella nobile, Akì schiava persiana, il vecchio ebreo Baruch, tre soldati tedeschi di ventura, Tidoreddu pescatore dello Stagno, il cane Dolceacqua, poi il fabbro bizantino Teraponto e altri fino a oltre un centinaio. Nei guai della guerra si fingono lebbrosi, così protetti dal terrore del contagio. Inventano una vita di espedienti, protagonisti lo Stagno e la voglia di viverci liberi, in una grande avventura collettiva.
“E come si viveva in quella vostra isola?”
“Si viveva. E quella era vita.”
“Vivevate in disordine e confusione, cristiani con ebrei e musulmani, sani con lebbrosi, liberi con servi cristiani e maomettani, in connubio tra servi e nobildonne, in una illusione folle di eguaglianza, e obbligatoria.”
“No, non era obbligo, né illusione. Era necessità…”
Giulio Angioni (Guasila, 1939) è uno scrittore e antropologo italiano. Ha scritto numerosi saggi e una decina di volumi di romanzi e racconti, tradotti in varie lingue, tra cui: A fogu aintru/A fuoco dentro (EDeS, 1978), L'oro di Fraus (Editori Riuniti, 1988; Il Maestrale, 2000), Il sale sulla ferita (Marsilio, 1990), finalista Premio Viareggio 1990, Una ignota compagnia (Feltrinelli, 1992), finalista Premio Viareggio 1992, La casa della palma (Avagliano, 2000), Assandira (Sellerio, 2004), Alba dei giorni bui (Il Maestrale, 2005), Premio Giuseppe Dessà 2005, Le fiamme di Toledo (Sellerio, 2006), Premio Corrado Alvaro 2006, Premio Internazionale Mondello 2006, La pelle intera (Il Maestrale, 2007).
Giulio Angioni (Guasila, 1939) è uno scrittore e antropologo italiano. Ha scritto numerosi saggi e una decina di volumi di romanzi e racconti, tradotti in varie lingue, tra cui: A fogu aintru/A fuoco dentro (EDeS, 1978), L'oro di Fraus (Editori Riuniti, 1988; Il Maestrale, 2000), Il sale sulla ferita (Marsilio, 1990), finalista Premio Viareggio 1990, Una ignota compagnia (Feltrinelli, 1992), finalista Premio Viareggio 1992, La casa della palma (Avagliano, 2000), Assandira (Sellerio, 2004), Alba dei giorni bui (Il Maestrale, 2005), Premio Giuseppe Dessà 2005, Le fiamme di Toledo (Sellerio, 2006), Premio Corrado Alvaro 2006, Premio Internazionale Mondello 2006, La pelle intera (Il Maestrale, 2007).
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