L'invenzione dell'iconoclasmo bizantino
di Leslie Brubaker
a cura di Maria Cristina Carile
pp. 172, € 24,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Viella, 2016
ISBN: 9788867284559
Il famoso iconoclasmo bizantino ha influenzato moltissimi movimenti
iconoclastici, dalla riforma inglese e dalla rivoluzione francese al
movimento talebano, fino all’Isis in tempi recentissimi, tutti
incentrati sulla distruzione di immagini come forte dichiarazione
politica.
Tuttavia, esso è stato sfortunatamente frainteso: questo libro mostra
quanto e perché la discussione riguardo alle immagini fosse più
complicata e più interessante di quanto non si sia immaginato. Osserva
il modo in cui le icone divennero così importanti, chi vi si oppose e
come la controversia si risolse all’incirca tra il 680 e l’850.
Molte convinzioni ormai largamente accettate riguardo all’“iconoclasmo” –
ad esempio il fatto che si trattasse di un’iniziativa imperiale e della
causa di una generale e diffusa distruzione di immagini, che i maggiori
promotori della venerazione delle icone fossero monaci e che fosse
avvenuto in un periodo di ristagno culturale – si riveleranno sbagliate.
Gli anni dei dibattiti sulle immagini videro infatti progressi
tecnologici e mutamenti intellettuali che, accanto ad un’economia in
crescita, si conclusero con l’emergere di un impero particolarmente
forte e stabile: la Bisanzio medievale.
Leslie Brubaker insegna Arte bizantina all’Università di Birmingham,
dove è Director of the Centre for Byzantine, Ottoman and Modern Greek
Studies. Tra le sue opere, ricordiamo Vizion and Meaning in Ninth-century Byzantium (1999) e Byzantium in the Iconoclast Era c. 680-850: a history (2011, con J.F. Haldon).
Maria Cristina Carile è
docente di Storia e Critica dell'Arte Bizantina all'interno della
Laurea Magistrale in Storia e Conservazione delle Opere d'Arte (LM
89), presso la Scuola di Lettere e Beni Culturali dell'Università
di Bologna (sede di Ravenna).
Nessun commento:
Posta un commento