L'esercito di Bisanzio in Italia (535-1071)
dalla riconquista giustinianea alla caduta di Bari
di Nicola Bergamo
Illustrazioni di Luca Stefano Cristini
pp. 90, € 20,00
Soldiershop, 2016
ISBN: 9788896519950
Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente fu Costantinopoli a
mantenere vive le vestigia e tradizioni romane. Dalla nuova capitale sul
Bosforo, opulenta città e ricca di fascino, ripartirono i tentativi di
ricostruire l’unità spezzata. Ci volle quasi un secolo per organizzare
una valida spedizione militare con l’ambizione di riconquistare le
antiche terre perdute e questo fu possibile grazie al governo di
Giustiniano I. La guerra che ne seguì, conosciuta come “guerra gotica”,
durò quasi 20 anni, unificò la provincia con l’Impero, ma distrusse la
penisola. L’unità ebbe però vita breve, i Longobardi giunsero in Italia
nel 569 e la designarono come loro nuova dimora. Gli Imperiali, così, si
trovarono sulla difensiva per quasi due secoli mantenendo gran parte
dei territori, almeno fino all’avvento di Rotari che nel 643 ne
conquistò gli ultimi brandelli. L’Imperatore Costante II decise così di
intervenire militarmente guidando lui stesso una spedizione in Italia ma
non ebbe gli esiti sperati e Ravenna cadde nel 751 sotto le lame
longobarde.
La risposta imperiale poté concretarsi solamente un secolo dopo,
quando fu inviato il generale Niceforo Foca “il vecchio”, che riuscì a
conquistare tra il 885 e il 886 gran parte della Puglia, della Calabria e
parte del beneventano. Il controllo imperiale si mantenne forte per
quasi due secoli e poté pure intervenire, con parte dei suoi soldati
italici, nella nuova spedizione militare organizzata da Giorgio Maniace
per riconquistare la Sicilia nel 1038. Con l’arrivo di Roberto il
“Guiscardo” nel 1050, le bande normanne trovarono finalmente il loro
capo indiscusso e questo permise la rapida conquista di diverse porzioni
del territorio imperiale fino a conquistarne la capitale politica, Bari
nel 1071.
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