Il ritorno degli Aragonesi in Sicilia
Vicende antecedenti e coeve all’insediamento sul trono di Sicilia di Martino I detto il Giovane
di Santi Maria Randazzo
pp. 220, € 16,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Algra Editore, 2019
ISBN: 978-88-9341-272-8
Il Vespro Siciliano e il successivo
intervento aragonese pongono fine al dominio angioino in Sicilia, che il
Papato aveva assegnato a Carlo d'Angiò; anche se di lì a poco la
Sicilia viene segretamente ceduta dagli Aragonesi al Papato nel 1295. La
reazione dei Siciliani, allorché vengono a conoscenza del patto segreto
tra gli Aragonesi e il Papato, provocherà quella reazione che,
politicamente, sarà ancora più potente del Vespro e darà vita alla
Communitas Siciliae e alla instaurazione di un Regno di Sicilia solo
grazie alla volontà politica dei Siciliani che, nel 1296, eleggeranno a
Catania quale loro Re Federico d'Aragona, il quale volle chiamarsi
Federico III per attestare una continuità politica con Federico II.
Federico III può essere considerato, senza riserve, un Re Siciliano la
cui dinastia, disgraziatamente, si esaurirà con Federico IV detto il
Semplice. Il rapimento dell'erede di Federico IV, la figlia Maria, da
parte degli Aragonesi e il matrimonio imposto alla stessa con il figlio
del duca di Montblanc, Martino, di quindici anni più giovane di lei,
costituiranno la premessa per il ritorno degli Aragonesi in Sicilia.
Santi Maria Randazzo
nasce a Catania nel 1952 e risiede da sempre a Motta Santa Anastasia.
Nel 1975 consegue la laurea in Pedagogia presso l’Istituto Universitario
di Magistero di Catania, dove svolge per tre anni attività di
assistente volontario presso la cattedra di Teoria e Storia della
Didattica. Dal 1978 lavora per i Servizi Sociali del Comune di Catania,
ricoprendo il ruolo di Assistente Sociale e successivamente quello di
Funzionario-Coordinatore di Centro Sociale. Ha ricoperto ruoli
dirigenziali in ambito associativo, sindacale e politico ed è stato
corrispondente per il quotidiano “La Sicilia”. Dall’agosto 2013 è in
pensione. Attualmente collabora con diverse riviste. Ha pubblicato Motta Santa Anastasia nell’antichità: uno degli ultimi misteri della storia siciliana (2012) e Storia di Motta Santa Anastasia – dalle antiche origini fino alla prima metà del XV secolo (2013).
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