Zanino di Pietro
Un protagonista della pittura veneziana tra Tre e Quattrocento
di Valentina Baradel
pp. 396, € 40,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Il Poligrafo Edizioni, 2019
ISBN: 9788893870757
Zanino di Pietro Charlier fu uno dei protagonisti della stagione
tardogotica veneziana. Dopo un soggiorno di vent’anni a Bologna,
all’inizio del Quattrocento il pittore di origini francesi fece della
città lagunare la sua nuova residenza e luogo prediletto dove svolgere
la propria attività. Qui, grazie a un acuto senso degli affari, riuscì a
ritagliarsi un ruolo di spicco nel panorama artistico locale, avviando
un’efficiente bottega in grado di competere con quelle di antica
tradizione familiare di Nicolò di Pietro e Jacobello del Fiore. Ne sono
prova tanto l’elevato numero di opere riconducibili al suo atelier,
quanto l’importanza dei suoi committenti, tra i quali figura Marino
Contarini, proprietario di una delle dimore veneziane più note, la Ca’
d’Oro, il quale affidò al pittore la decorazione della facciata sul
Canal Grande e di alcuni ambienti interni della sua domus magna.
Perfettamente inserito nelle dinamiche lavorative e commerciali di una Venezia regina del mare e giovandosi della rete di scambi e traffici imbastiti dalla Repubblica con le due sponde dell’Adriatico, il pittore non limitò la sua attività al solo centro lagunare, ma giunse a esportare i suoi prodotti fino alle coste marchigiane, pugliesi e croate, addentrandosi anche nel cuore della penisola, a Rieti e Gubbio, dove sono tuttora conservati alcuni suoi dipinti.
Il volume, primo studio monografico dedicato a questa prolifica e affascinante personalità, ne ripercorre per intero la parabola artistica, dagli esordi nella città felsinea, all’ombra del cantiere di San Petronio, attraverso il folgorante incontro a Venezia con l’arte di Gentile da Fabriano, fino agli esiti estremi, culminati nella decorazione ad affresco della tomba del beato Pacifico nella chiesa dei Frari. Il ricco catalogo ragionato apre a un’approfondita riflessione sulle modalità operative della bottega medievale, sui rapporti con la committenza e sulle tipologie e funzioni dei dipinti.
Perfettamente inserito nelle dinamiche lavorative e commerciali di una Venezia regina del mare e giovandosi della rete di scambi e traffici imbastiti dalla Repubblica con le due sponde dell’Adriatico, il pittore non limitò la sua attività al solo centro lagunare, ma giunse a esportare i suoi prodotti fino alle coste marchigiane, pugliesi e croate, addentrandosi anche nel cuore della penisola, a Rieti e Gubbio, dove sono tuttora conservati alcuni suoi dipinti.
Il volume, primo studio monografico dedicato a questa prolifica e affascinante personalità, ne ripercorre per intero la parabola artistica, dagli esordi nella città felsinea, all’ombra del cantiere di San Petronio, attraverso il folgorante incontro a Venezia con l’arte di Gentile da Fabriano, fino agli esiti estremi, culminati nella decorazione ad affresco della tomba del beato Pacifico nella chiesa dei Frari. Il ricco catalogo ragionato apre a un’approfondita riflessione sulle modalità operative della bottega medievale, sui rapporti con la committenza e sulle tipologie e funzioni dei dipinti.
Valentina Baradel ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in
Storia dell’arte presso l’Università degli Studi di Padova. Le sue
indagini, presentate a diversi convegni nazionali e internazionali,
si rivolgono allo studio della pittura tra Venezia e Padova a cavallo fra Tre e Quattrocento. Attualmente è assegnista di ricerca presso il Dipartimento dei Beni Culturali: archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica dell’Università degli Studi di Padova.
si rivolgono allo studio della pittura tra Venezia e Padova a cavallo fra Tre e Quattrocento. Attualmente è assegnista di ricerca presso il Dipartimento dei Beni Culturali: archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica dell’Università degli Studi di Padova.
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