Fortificazioni medioevali nel territorio di Pieve Santo Stefano
Repertorio e rilievo per la conservazione della memoria
di Simone De Fraja
pp. 100, € 10,00
Letizia Editore, 2021
ISBN: 9788895520544
Lo studio di Simone De Fraja
analizza la presenza e l’entità delle strutture fortificate medioevali presenti
nel territorio di Pieve Santo Stefano, naturale fulcro di
direttrici viarie, ai piedi di significativi rilievi orografici che sfociavano
in valli segnate da percorsi secondari e sentieri di raccordo per la fitta rete
della microviabilità montana. Nel corso dei secoli XIII e XVI,
all’interno di giochi ed equilibri di potere, Pieve Santo Stefano concretizza
la propria importanza attraverso fasi fortificatorie di cui evidenti rimangono
le tracce nel tessuto urbano, sorto alla confluenza tra il Tevere e l’Ancione.
Il repertorio, corredato di numerose immagini, prende in considerazione le strutture ed gli insediamenti fortificati del territorio, talvolta ancora
ben leggibili ed individuabili e, in altri
casi, persistenti solo a livello di rudere od ancora solo a livello di
toponimo attestante, spesso documentalmente o soltanto materialmente, la presenza di una fortificazione.
Nella prefazione, Claudio
Santori precisa che “A parlare, insomma, non sono soltanto le pietre, ma anche
tutte le testimonianze dell’intervento umano laddove, per esempio, si
registrano cime di colli spianate artificialmente o si sottolinea l’abile
sfruttamento delle caratteristiche orografiche del sito. Il tutto illuminato da
precisi riferimenti agli eventi storici che hanno interessato i punti cruciali
del territorio in esame: dal “cassero con torre fortissima” che controllava
Pieve Santo Stefano nell’ambito delle fortificazioni concesse da Carlo IV agli
Aretini, a quegli uomini di Caprese che nel 1323 giurarono “sponte” obbedienza
al vescovo di Arezzo e “parteciparono alla presa della fortificazione di Rocca
Cinghiata”.
Introducono infatti alla lettura la
prefazione di Claudio Santori nonché un inquadramento storico, relativo ai
poteri e consorterie locali, di Silvia Cipriani; quest’ultima prende in esame
anche i territori a nord di Pieve Santo Stefano come quelli dell’Abbazia del
Trivio i ruderi della cui fortificazione principale sono stati trattati ed
esaminati dall’Autore. L’introduzione storica esamina inoltre come le
principali Signorie della Valtiberina si siano radicate nel territorio dando
vita alle sedi di gestione e controllo del territorio conservatesi sin’oggi,
come la fortificazione di Montedoglio, Mignano, Schiantacappa, Rocca Cinghiata
e molte altre ancora più conosciute.
La Tratos Cavi di Pieve Santo Stefano è stato il principale sponsor,
mentre la Società Storica Aretina e la Brigata Amici dei Monumenti hanno
fornito il patrocinio scientifico all’iniziativa.
Simone De Fraja, avvocato, saggista e studioso del
periodo medioevale. Il suo interesse si è concentrato in particolare
sulla storia del territorio della città di Arezzo, ove vive; esperto di
castellologia con speciale riferimento alle fortificazioni locali nonché
del Vicino Oriente in ordine alle quali ha tenuto alcuni interventi e
conferenze, si è occupato altresì del pensiero neoclassico ed esoterico
del secolo XVI ed ha condotto ricerche sull’argomento. E’ membro di
associazioni culturali cittadine e nazionali, per la Società Storica
Aretina è membro del Comitato Scientifico di redazione, Consigliere,
Vicepresidente nonché socio fondatore. E’ Consigliere Scientifico
dell’Istituto Italiano dei Castelli, collabora con il Dipartimento di
Architettura dell’Università degli Studi di Firenze.
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