mercoledì 21 luglio 2021

Fortificazioni medioevali nel territorio di Pieve Santo Stefano

Fortificazioni medioevali nel territorio di Pieve Santo Stefano
Repertorio e rilievo per la conservazione della memoria
di Simone De Fraja
pp. 100, € 10,00
Letizia Editore, 2021
ISBN: 9788895520544
 
Lo studio di Simone De Fraja analizza la presenza e l’entità delle strutture fortificate medioevali presenti nel territorio di Pieve Santo Stefano,
naturale fulcro di direttrici viarie, ai piedi di significativi rilievi orografici che sfociavano in valli segnate da percorsi secondari e sentieri di raccordo per la fitta rete della microviabilità montana.
 
Nel corso dei secoli XIII e XVI, all’interno di giochi ed equilibri di potere, Pieve Santo Stefano concretizza la propria importanza attraverso fasi fortificatorie di cui evidenti rimangono le tracce nel tessuto urbano, sorto alla confluenza tra il Tevere e l’Ancione.
Il repertorio, corredato di numerose immagini, prende in considerazione le strutture ed gli insediamenti fortificati del territorio, talvolta ancora ben leggibili ed individuabili e, in altri casi, persistenti solo a livello di rudere od ancora solo a livello di toponimo attestante, spesso documentalmente o soltanto materialmente, la presenza di una fortificazione. 
Nella prefazione, Claudio Santori precisa che “A parlare, insomma, non sono soltanto le pietre, ma anche tutte le testimonianze dell’intervento umano laddove, per esempio, si registrano cime di colli spianate artificialmente o si sottolinea l’abile sfruttamento delle caratteristiche orografiche del sito. Il tutto illuminato da precisi riferimenti agli eventi storici che hanno interessato i punti cruciali del territorio in esame: dal “cassero con torre fortissima” che controllava Pieve Santo Stefano nell’ambito delle fortificazioni concesse da Carlo IV agli Aretini, a quegli uomini di Caprese che nel 1323 giurarono “sponte” obbedienza al vescovo di Arezzo e “parteciparono alla presa della fortificazione di Rocca Cinghiata”.

Introducono infatti alla lettura la prefazione di Claudio Santori nonché un inquadramento storico, relativo ai poteri e consorterie locali, di Silvia Cipriani; quest’ultima prende in esame anche i territori a nord di Pieve Santo Stefano come quelli dell’Abbazia del Trivio i ruderi della cui fortificazione principale sono stati trattati ed esaminati dall’Autore. L’introduzione storica esamina inoltre come le principali Signorie della Valtiberina si siano radicate nel territorio dando vita alle sedi di gestione e controllo del territorio conservatesi sin’oggi, come la fortificazione di Montedoglio, Mignano, Schiantacappa, Rocca Cinghiata e molte altre ancora più conosciute. 

La Tratos Cavi di Pieve Santo Stefano è stato il principale sponsor, mentre la Società Storica Aretina e la Brigata Amici dei Monumenti hanno fornito il patrocinio scientifico all’iniziativa.

Simone De Fraja, avvocato, saggista e studioso del periodo medioevale. Il suo interesse si è concentrato in particolare sulla storia del territorio della città di Arezzo, ove vive; esperto di castellologia con speciale riferimento alle fortificazioni locali nonché del Vicino Oriente in ordine alle quali ha tenuto alcuni interventi e conferenze, si è occupato altresì del pensiero neoclassico ed esoterico del secolo XVI ed ha condotto ricerche sull’argomento. E’ membro di associazioni culturali cittadine e nazionali, per la Società Storica Aretina è membro del Comitato Scientifico di redazione, Consigliere, Vicepresidente nonché socio fondatore. E’ Consigliere Scientifico dell’Istituto Italiano dei Castelli, collabora con il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze.

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