Dante tra diritto e letteratura
di Marco Galdi
pp. 156, € 14,00
Francesco D'Amato editore, 2022
ISBN: 9788855251037
Dante non è stato certo un giurista, ma in più passi delle sue opere si
interessa al diritto. Anzi, alla legge riconosce una funzione
straordinaria: quella di assicurare equilibrio sociale e pacificare gli
uomini.
Il volume dapprima esamina l’idea che Dante ha avuto del diritto, non
lontana dall’idea di giustizia, prendendo le mosse dalla percezione che
del fenomeno ebbero gli uomini del suo tempo e tracciando un florilegio
di riferimenti giuridici nell’ambito della sua vastissima produzione. Poi ricostruisce l’ideale universalistico di Dante, rileggendo in
particolare il corposo studio sulla monarchia, che governa mediante la
legge.
Il lettore dovrà convenire sul debito di Dante nei confronti di
Aristotele: quello ufficiale dell’Etica o della Politica; ma anche
quello, talora considerato spurio della lettera ad Alessandro, “sul
regno” che tuttavia presenta assonanze straordinarie con il pensiero
politico e giuridico dantesco.
Marco Galdi è professore associato di Diritto pubblico presso l’Università degli Studi di Salerno e presidente della Lectura Dantis Metelliana e della Società Filellenica Italiana.
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