La crociata dopo la peste
Metamorfosi di un'idea (secolo XIV)
di Simone Lombardo
pp. 320; € 30,00
Vita e pensiero, 2023
ISBN: 9788834353806
Il Trecento era stato segnato da difficoltà, culminate con la peste di metà secolo. Le epidemie endemiche avevano colpito un mondo già scosso da problemi strutturali, oltre a conflitti e carestie. Questi cambiamenti avevano determinato un profondo impatto sulla mentalità a cui anche la crociata, dopo la definitiva perdita della Terra Santa nel 1291, non aveva potuto sottrarsi. Come mutava il fascino per l’impresa d’oltremare in un mondo in trasformazione?
Il cambiamento dell’ideale di crociata si può rintracciare nella fine della trattatistica sul recupero della Terra Santa, in una ricomparsa del tema escatologico, negli scritti di mistiche come Caterina da Siena e Brigida di Svezia. Nella seconda metà del XIV secolo la crociata sembra aver perso attrattiva anche dal punto di vista religioso, sostituita da vie alternative, che ne riprendevano i simboli e il linguaggio, per rispondere a un generalizzato bisogno penitenziale. La terminologia utilizzata nelle lettere papali permette di osservare il cambiamento dell’idea di crociata da passagium per la riconquista della Terra Santa a guerra difensiva contro i turchi, così come la percezione letteraria del fenomeno in autori come Petrarca, Philippe de Mézières, Geoffrey Chaucer o i novellieri italiani. I mutamenti della crociata non riguardavano solo l’ambito concettuale ma anche le prospettive con cui vi aderivano i nuovi protagonisti: Ospitalieri e mercenari, mercanti genovesi e veneziani, l’aristocrazia franco-borgognona, che concepiva l’impresa come un’avventura cavalleresca, in contrasto con le proteste e le rivolte degli strati popolari. La crociata dopo la peste non sarebbe stata più la stessa.
Il cambiamento dell’ideale di crociata si può rintracciare nella fine della trattatistica sul recupero della Terra Santa, in una ricomparsa del tema escatologico, negli scritti di mistiche come Caterina da Siena e Brigida di Svezia. Nella seconda metà del XIV secolo la crociata sembra aver perso attrattiva anche dal punto di vista religioso, sostituita da vie alternative, che ne riprendevano i simboli e il linguaggio, per rispondere a un generalizzato bisogno penitenziale. La terminologia utilizzata nelle lettere papali permette di osservare il cambiamento dell’idea di crociata da passagium per la riconquista della Terra Santa a guerra difensiva contro i turchi, così come la percezione letteraria del fenomeno in autori come Petrarca, Philippe de Mézières, Geoffrey Chaucer o i novellieri italiani. I mutamenti della crociata non riguardavano solo l’ambito concettuale ma anche le prospettive con cui vi aderivano i nuovi protagonisti: Ospitalieri e mercenari, mercanti genovesi e veneziani, l’aristocrazia franco-borgognona, che concepiva l’impresa come un’avventura cavalleresca, in contrasto con le proteste e le rivolte degli strati popolari. La crociata dopo la peste non sarebbe stata più la stessa.
Simone Lombardo (Monza, 1993), dopo gli studi presso
l’Università di Genova e periodi di ricerca in Spagna, ha conseguito il
dottorato in Storia medievale presso l’Università Cattolica di Milano
in cotutela con l’Universität Heidelberg. Le sue attuali ricerche si
concentrano su Genova e Venezia, la storia marittima, le crociate
tardive e il mondo mediterraneo tra XIII e XV secolo. È autore della
monografia La Croce dei Mercanti. Genova, Venezia e la Crociata Mediterranea nel tardo Trecento (1348-1402) (Brill, 2023).
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