Medioevo sulla testa
Copricapo e acconciature maschili e femminili fra Trecento e Cinquecento
di Sara Paci Piccolo
pp. 320; € 28,00 (Acquista online con il 25% di sconto fino al 31 marzo 2024)
Penne e papiri, 2024
ISBN: 9788889336915
Cosa sono i cappelli “alla di là”? Perché Robin Hood (Robin ‘cappuccio’) porta un cappello a punta? Che differenza tra uno chaperon e un ‘mazzocchio’?
Quali erano i materiali dei cappelli tra Medioevo e Rinascimento?
Cappelli e acconciature sono uno dei più caratteristici e distintivi elementi dell’abbigliamento umano, in ogni epoca e luogo.
In Europa, tra il XIII e il XVI secolo il copricapo, come l’acconciatura per la testa, diventa espressione dello status sociale di ciascuno (genere, età, rango, appartenenza etnica, politica, familiare o religiosa, lo status coniugale e altro).
I copricapi, come altri elementi tessili e d’abbigliamento, rivelano interessanti relazioni di potere, dal punto di vista culturale, estetico, economico, ma anche formale e strutturale.
Le leggi suntuarie dedicano grande attenzione anche a questi aspetti, soprattutto fra Tre e Quattrocento, quando, sull’esempio della Chiesa, anche i civili useranno la testa quale sede di rappresentazione di conquiste, sociali e individuali.
Sara Paci Piccolo è docente di storia dell’abbigliamento, di sartoria storica e di cultura materiale per diversi istituti di istruzione superiore, come il Polimoda di Firenze e il Fashion Institute of Technology di New York.
È consulente (Public Historian) per musei e associazioni storico-artistiche nel campo dell’abbigliamento storico in tutte le sue espressioni, sia dal punto di vista pratico che teorico.
È autrice di numerose pubblicazioni, tra cui Parliamo di Moda (2004), Storia delle Vesti Liturgiche (2008), Rosa sine Spina (2015), Di Beltà e Fortezza Cinte (2017), Le Virtù della Vanità (2019), Rievocare (2021), Vestirsi (2021).
Quali erano i materiali dei cappelli tra Medioevo e Rinascimento?
Cappelli e acconciature sono uno dei più caratteristici e distintivi elementi dell’abbigliamento umano, in ogni epoca e luogo.
In Europa, tra il XIII e il XVI secolo il copricapo, come l’acconciatura per la testa, diventa espressione dello status sociale di ciascuno (genere, età, rango, appartenenza etnica, politica, familiare o religiosa, lo status coniugale e altro).
I copricapi, come altri elementi tessili e d’abbigliamento, rivelano interessanti relazioni di potere, dal punto di vista culturale, estetico, economico, ma anche formale e strutturale.
Le leggi suntuarie dedicano grande attenzione anche a questi aspetti, soprattutto fra Tre e Quattrocento, quando, sull’esempio della Chiesa, anche i civili useranno la testa quale sede di rappresentazione di conquiste, sociali e individuali.
Sara Paci Piccolo è docente di storia dell’abbigliamento, di sartoria storica e di cultura materiale per diversi istituti di istruzione superiore, come il Polimoda di Firenze e il Fashion Institute of Technology di New York.
È consulente (Public Historian) per musei e associazioni storico-artistiche nel campo dell’abbigliamento storico in tutte le sue espressioni, sia dal punto di vista pratico che teorico.
È autrice di numerose pubblicazioni, tra cui Parliamo di Moda (2004), Storia delle Vesti Liturgiche (2008), Rosa sine Spina (2015), Di Beltà e Fortezza Cinte (2017), Le Virtù della Vanità (2019), Rievocare (2021), Vestirsi (2021).
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