Orvieto nel Quattrocento
di Antonio Santilli
pp. 195, € 25,00
Il Formichiere editore, 2019
EAN: 9788831248181
Il XV secolo si dimostra per Orvieto, già tra i più potenti comuni dell’Italia centrale, un momento di transizione cruciale, perché proprio nel corso del Quattrocento si ebbe il ritorno della città sotto il papato e il suo inserimento, questa volta definitivo, nello Stato della Chiesa. Tale processo non fu né lineare né privo di contrasti: scopo principale dell’opera è proprio quello di capire i tempi, i modi e i risultati effettivamente raggiunti dal rafforzamento del potere pontificio sul comune. In questo contesto generale Orvieto, grazie all’amplissima documentazione disponibile, viene studiata sotto diversi aspetti istituzionali, economici e sociali, ponendo in rilievo episodi e avvenimenti appena accennati dalla storiografia precedente o del tutto inediti, quali la rivolta del 1430, la fine del predominio delle fazioni, la ricostruzione della rocca pontificia, la visita di un papa (Pio II), l’istituzione del Monte di Pietà nel 1463. Ne emerge il quadro di una città che si può dire sia sospesa, ancora alla fine del Quattrocento, tra il realismo della sua attuale situazione e il richiamo alla passata grandezza.
Antonio Santilli è dottore di ricerca in “Società, politica e culture dal tardo medioevo all’età contemporanea” (“Sapienza” Università di Roma). Si occupa prevalentemente di lavori editoriali (editing, impaginazione, revisione di testi) presso diverse case editrici. Ha collaborato e collabora con enti di ricerca e associazioni culturali: in particolare ha partecipato al progetto di ricerca dell’École Française de Rome su piazza Navona (Du stade de Domitien à l’actuelle piazza Navona, genèse d’un quartier de Rome). Ha pubblicato diversi contributi in riviste scientifiche, miscellanee e atti di convegni. È inoltre autore, insieme a Emilio Lucci, del libro Lugnano in Teverina nel basso medioevo. Appunti per una storia, Orvieto, Intermedia Edizioni, 2017.
di Antonio Santilli
pp. 195, € 25,00
Il Formichiere editore, 2019
EAN: 9788831248181
Il XV secolo si dimostra per Orvieto, già tra i più potenti comuni dell’Italia centrale, un momento di transizione cruciale, perché proprio nel corso del Quattrocento si ebbe il ritorno della città sotto il papato e il suo inserimento, questa volta definitivo, nello Stato della Chiesa. Tale processo non fu né lineare né privo di contrasti: scopo principale dell’opera è proprio quello di capire i tempi, i modi e i risultati effettivamente raggiunti dal rafforzamento del potere pontificio sul comune. In questo contesto generale Orvieto, grazie all’amplissima documentazione disponibile, viene studiata sotto diversi aspetti istituzionali, economici e sociali, ponendo in rilievo episodi e avvenimenti appena accennati dalla storiografia precedente o del tutto inediti, quali la rivolta del 1430, la fine del predominio delle fazioni, la ricostruzione della rocca pontificia, la visita di un papa (Pio II), l’istituzione del Monte di Pietà nel 1463. Ne emerge il quadro di una città che si può dire sia sospesa, ancora alla fine del Quattrocento, tra il realismo della sua attuale situazione e il richiamo alla passata grandezza.
Antonio Santilli è dottore di ricerca in “Società, politica e culture dal tardo medioevo all’età contemporanea” (“Sapienza” Università di Roma). Si occupa prevalentemente di lavori editoriali (editing, impaginazione, revisione di testi) presso diverse case editrici. Ha collaborato e collabora con enti di ricerca e associazioni culturali: in particolare ha partecipato al progetto di ricerca dell’École Française de Rome su piazza Navona (Du stade de Domitien à l’actuelle piazza Navona, genèse d’un quartier de Rome). Ha pubblicato diversi contributi in riviste scientifiche, miscellanee e atti di convegni. È inoltre autore, insieme a Emilio Lucci, del libro Lugnano in Teverina nel basso medioevo. Appunti per una storia, Orvieto, Intermedia Edizioni, 2017.
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