venerdì 16 ottobre 2020

Baldaccio D'Anghiari

Baldaccio D'Anghiari
L'avventura delle armi nel Quattrocento
di Alberto Barelli
pp. 576, € 25,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Minerva Edizioni, 2020
ISBN: 9788833242989
 
Il 6 settembre 1441 Baldaccio d’Anghiari, condottiero da anni al servizio di Firenze, viene ucciso a palazzo Vecchio. Dopo essere stato convocato con un pretesto dal gonfaloniere di giustizia, è assalito da un gruppo di armati che lo feriscono e lo gettano dalla finestra.
Oltre alla ricostruzione della figura di Baldaccio, fare luce su ogni aspetto del suo assassinio è l’obiettivo che si pone l’autore del libro, che in primo luogo ne indaga le ragioni inserendo la vicenda nel contesto politico e militare dell’epoca. L’indagine prende le mosse dalla terra d’origine del condottiero, Anghiari e la Valtiberina, che al tempo vede il passaggio di Borgo San Sepolcro al Comune di Firenze. La storia di Baldaccio, di cui sono narrate le imprese a partire dalle prime bravate giovanili, al suo intervento in soccorso dei genovesi impegnati nella guerra contro Milano e al tentativo di occupare Piombino, è ripercorsa fino all’ascesa militare successiva al suo passaggio al servizio di Firenze, che lo vide conquistare il conferimento della cittadinanza e la donazione di un palazzo, dove vivrà assieme a sua moglie Annalena Malatesta.
Quello che emerge è un personaggio complesso, che seppe stringere legami con papa Eugenio IV e con uno dei più insigni esponenti della dirigenza fiorentina, Neri di Gino Capponi. Eppure, dopo la sua morte, si comanderà di offuscarne la memoria. Oltre ad analizzare sotto una nuova prospettiva fatti ed episodi in parte poco noti, contribuendo a gettare una diversa luce sull’analisi di dinamiche e sconvolgimenti politici di uno dei periodi più turbolenti della storia italiana, quale fu la prima metà del Quattrocento, l’autore offre un quadro della situazione militare italiana, caratterizzata dal declino delle compagnie di ventura e dall’affermazione della figura del condottiero. Il contributo più importante è costituito dal disvelamento di retroscena dell’assassinio rimasti finora nell’ombra, attraverso l’individuazione di responsabilità da parte di personaggi che mai fino a oggi erano entrati nella vicenda. Si dimostra, infatti, come costoro abbiano avuto un ruolo chiave nell’eliminazione di colui che il Macchiavelli, pur essendo ben noto per nutrire in generale una considerazione negativa dei soldati di ventura, descrive come «uomo in guerra eccellentissimo, perché in quelli tempi non era alcuno in Italia, che di virtù di corpo e d’animo lo superasse». 
Alberto Barelli, nato a Città di Castello il 28 aprile 1969, dopo la maturità classica si è laureato in Lettere e Filosofia presso l’Università degli studi di Perugia.
Giornalista pubblicista (ha collaborato per anni con il quotidiano “La Nazione”), oggi cura rubriche in diversi...

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