Baldaccio D'Anghiari
L'avventura delle armi nel Quattrocento
di Alberto Barelli
pp. 576, € 25,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Minerva Edizioni, 2020
ISBN: 9788833242989
Oltre alla ricostruzione della figura di Baldaccio, fare luce su ogni
aspetto del suo assassinio è l’obiettivo che si pone l’autore del
libro, che in primo luogo ne indaga le ragioni inserendo la vicenda nel
contesto politico e militare dell’epoca. L’indagine prende le mosse
dalla terra d’origine del condottiero, Anghiari e la Valtiberina, che al
tempo vede il passaggio di Borgo San Sepolcro al Comune di Firenze. La
storia di Baldaccio, di cui sono narrate le imprese a partire dalle
prime bravate giovanili, al suo intervento in soccorso dei genovesi
impegnati nella guerra contro Milano e al tentativo di occupare
Piombino, è ripercorsa fino all’ascesa militare successiva al suo
passaggio al servizio di Firenze, che lo vide conquistare il
conferimento della cittadinanza e la donazione di un palazzo, dove vivrà
assieme a sua moglie Annalena Malatesta.
Quello che emerge è un personaggio complesso, che seppe stringere
legami con papa Eugenio IV e con uno dei più insigni esponenti della
dirigenza fiorentina, Neri di Gino Capponi. Eppure, dopo la sua morte,
si comanderà di offuscarne la memoria. Oltre ad analizzare sotto una
nuova prospettiva fatti ed episodi in parte poco noti, contribuendo a
gettare una diversa luce sull’analisi di dinamiche e sconvolgimenti
politici di uno dei periodi più turbolenti della storia italiana, quale
fu la prima metà del Quattrocento, l’autore offre un quadro della
situazione militare italiana, caratterizzata dal declino delle compagnie
di ventura e dall’affermazione della figura del condottiero. Il
contributo più importante è costituito dal disvelamento di retroscena
dell’assassinio rimasti finora nell’ombra, attraverso l’individuazione
di responsabilità da parte di personaggi che mai fino a oggi erano
entrati nella vicenda. Si dimostra, infatti, come costoro abbiano avuto
un ruolo chiave nell’eliminazione di colui che il Macchiavelli, pur
essendo ben noto per nutrire in generale una considerazione negativa dei
soldati di ventura, descrive come «uomo in guerra eccellentissimo,
perché in quelli tempi non era alcuno in Italia, che di virtù di corpo e
d’animo lo superasse».
Alberto Barelli, nato a Città di Castello il 28 aprile 1969, dopo la
maturità classica si è laureato in Lettere e Filosofia presso
l’Università degli studi di Perugia.
Giornalista pubblicista (ha collaborato per anni con il quotidiano “La Nazione”), oggi cura rubriche in diversi...
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