Dante, il Medioevo e il nostro tempo
di Gian Mario Anselmi
pp. 200, € 23,00
Pàtron Editore, 2022
ISBN: 9788855535540
Di Dante sappiamo davvero tanto se non tutto, specie dopo un
intero anno di celebrazioni e pubblicazioni per il centenario della sua morte
(1321). Eppure molto ancora ci intriga nel profondo: cosa lega davvero Dante a
quella lunga stagione medievale che oggi ci affascina in modo così pervasivo?
Il percorso qui proposto vuole perciò condurci verso aspetti non scontati di
Dante e dell’epoca in cui è vissuto, aspetti che ci parlano e ci assillano
anche nel nostro presente e nella molteplicità del nostro immaginario che è
profondamente legato a Dante, come il libro vuole dimostrare. Dante è una sorta
di “mago” evocatore (come Merlino) di mondi infiniti, capace di rapirci negli
abissi per poi esaltarci in una visione celeste quasi in gara con le
“immaginazioni” della fisica quantistica. Cantore della pluralità di mondi
dentro di noi e fuori di noi, Dante è giustamente fiero e indomito, simbolo di
una ricerca inesausta di libertà, la libertà che i grandi poeti e narratori
(come tutti gli artisti) sanno definire come propria cifra e che nessuno potrà
mai sottrarre né a loro né a noi appassionati lettori.
Gian Mario Anselmi si è laureato in
Lettere Classiche a Bologna il 2.3.1971 con una tesi dal titolo Il Medioevo
per Machiavelli (relatore il Prof. Spongano), ottenendo voti 110/110 e lode. Dal 1993 è Direttore dell’Istituto Gramsci dell’Emilia
Romagna, nell’ambito del quale ha promosso e coordinato molteplici attività
culturali e alcune collane di pubblicazioni, nonché gli "Annali" dell’Istituto
stesso.
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