Dopo la peste
Consumi ceramici e standard di vita in Toscana e in Inghilterra tra Due e Quattrocento
di Paola Orecchioni
pp. 228, € 44,00
All'Insegna del Giglio, 2022
ISBN: 9788892850880
Una “visione catastrofista” è stata a lungo dominante negli studi
sull’impatto socio-economico dell’epidemia di Peste Nera del 1347-48 e,
più in generale, degli avvenimenti della prima metà del Trecento. Il
peso di un modello così forte è ancora rilevante nel dibattito storico,
sebbene una gran parte degli studiosi sia da tempo coinvolta in una
rivalutazione totale di questo periodo. I cambiamenti intervenuti nel
passaggio tra il XIII e la seconda metà del XIV secolo sembrerebbero
aver profondamente influito sulla sfera “materiale” della vita della
popolazione medievale. È sembrato quindi naturale interrogare le fonti
archeologiche – e le ceramiche in particolare – su specifiche questioni
legate ai consumi, agli standard di vita e alla mobilità sociale. La
possibilità di confronto statistico costituisce il principio guida del
volume che, attraverso una serie di metodi di analisi appositamente
elaborati, tenta di esplorare le possibilità offerte da un approccio di
tipo contestuale-comparativo anche su scala internazionale. In Toscana,
oltre al lavoro sistematico sulla ceramica del Castello di Montecchio
Vesponi, sono stati posti sotto la lente d’ingrandimento i contesti
editi di Via dei Castellani (Firenze), degli ex-Laboratori Gentili
(Pisa) e dei castelli di Montarrenti e Rocca Ricciarda. La preziosa
collaborazione con il Museum of London Archaeology ha poi consentito di
inserire tra i casi studio cinque siti urbani londinesi, oltre ai
villaggi di Westbury e Great Linford e alla città portuale di
Southampton. I risultati ottenuti hanno fatto emergere una serie di
tendenze specifiche che appaiono rivelatrici non solo di un diverso
modello di produzione, circolazione e consumo della ceramica ma anche di
più ampi sviluppi in atto nel tardo Medioevo.
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