Arrigo. Un mercante nella Roma nel Trecento
di Massimo Arcangeli
pp. 240, € 20,00
Bollati Boringhieri, 2022
ISBN: 9788833936994
Arrigo è una particolarissima guida al Medioevo romano, fatta di libri e
di parole, di quartieri e di mestieri e di qualsiasi altra cosa potesse
comporre l'universo di un cittadino romano di quel tempo. È la storia
sociale e linguistica di un'epoca in cui il punto di vista del narratore
si alterna allo sguardo, ai pensieri, alle parole di un personaggio
fittizio che ci appare tuttavia insolitamente reale, quasi un amico di
cui veniamo via via a conoscere vita pubblica e vita privata, sogni e
ambizioni, affetti e comportamenti. Ma Arrigo è anche una vicenda in cui
si intrecciano omicidi misteriosi ed efferati, legati tra loro da
enigmi e indovinelli che il lettore è spinto a sciogliere diventando in
qualche modo lui stesso, indotto com'è a calarsi nella mentalità del
luogo e del periodo, un abitante della Roma medievale. Massimo Arcangeli
ha scritto un libro del tutto particolare, che ci immerge in un
contesto temporalmente alieno avvicinandocelo «dall'interno», grazie a
una storia ricca di suggestioni ma al contempo solidamente documentata
per mezzo di un doppio sistema di note. Al lettore il compito di
decidere il tipo di percorso da intraprendere: se leggere il «romanzo»
del mercante di libri Arrigo degli Ardinghi, di sua moglie Angela
(raffinata lettrice, che sorprendiamo anche a riflettere sulla
condizione femminile) e dei figli Massimello e Tuttabona, con le loro
inclinazioni e aspirazioni, e fermarsi lì; oppure se approfondire i vari
argomenti e le varie vicende attingendo al poderoso apparato di
commento e di approfondimento bibliografico per ulteriori stimoli e
percorsi (sollecitati dall'indice finale, dei luoghi di Roma e del
Lazio). Arrigo, insomma, è un libro unico. L'esempio di un modo del
tutto originale di fare storia, di una forma di «divulgazione» profonda e
multidisciplinare, colta e insieme accessibile, che ci fa comprendere
in presa diretta un momento importante del nostro passato.
Massimo Arcangeli insegna Linguistica italiana presso l’Università di
Cagliari. Già responsabile scientifico mondiale del Progetto Lingua
Italiana Dante Alighieri (PLIDA), dirige nmumerosi festival culturali,
collabora con la radio e la televisione pubblica, con l’Istituto della
Enciclopedia Italiana (Treccani) e con alcuni dei più importanti
quotidiani nazionali. Fra i suoi ultimi libri, La lingua scǝma. Contro lo schwa (e altri animali) (2022), Senza parole. Piccolo dizionario per salvare la nostra lingua (2020); L’avventurosa storia della stretta di mano. Dalla Mesopotamia al Covid-19 (2020), Sciacquati la bocca. Parole, gesti e segni dalla pancia degli italiani (2018) e La solitudine del punto esclamativo (2017). Per Bollati Boringhieri ha pubblicato, insieme a Edoardo Boncinelli, Le magnifiche 100. Dizionario delle parole immateriali (2017).
Nessun commento:
Posta un commento