Ivano. Il cavaliere del leone
A cura di Marco Bertoli e Serena Bertoli
Illustrazioni di Aténé Bálint
A cura di Marco Bertoli e Serena Bertoli
Illustrazioni di Aténé Bálint
pp. 88, € 10,00
I Doni delle Muse, 2016
ISBN: 978-88-99167-19-6
Nella foresta di Brocelandia esiste una fonte prodigiosa a cui è appeso
un bacile d’oro, con accanto un grande smeraldo sorretto da rubini. Se
si versa l’acqua sul cristallo, si scatena una terribile tempesta in
grado di distruggere la foresta stessa. Ma il signore della fortezza non
può tollerare questo affronto e batte a duello Calogrenant, che ha
osato turbare la quiete del suo regno, suscitando le ire del valoroso
cavaliere Ivano che parte per vendicare l’onore perduto del cugino. Tra
bellissime dame, leoni parlanti, promesse d’amore non mantenute e anelli
dai poteri magici, le straordinarie avventure di uno dei più grandi
cavalieri di re Artù, Ivano detto il Cavaliere del Leone, così come ci
vengono tramandate dalla letteratura medievale.
Marco Bertoli è autore di numerosi racconti comparsi in altrettante antologie, ha pubblicato nel 2012 il suo primo giallo storico, La signora che vedeva i morti.
Appassionato di saggistica storica, videogiochi e wargame da tavolo, è
geologo e lavora come tecnico di laboratorio presso il dipartimento di
Scienze della Terra dell’Università di Pisa. www.marcobertoli.eu.
Serena Bertoli è nata a Pisa nel settembre del 1990. Ha sempre amato
leggere, dall’infanzia, e ha iniziato nel 2012 a scrivere racconti brevi
e novelle, vincendo numerosi premi letterari. La sua novella Effetto Domino è uscita per la rivista Confidenze. Nel 2016 ha lavorato insieme al padre Marco Bertoli a una riduzione per ragazzi del romanzo cortese Ivano, il cavaliere del leone, in uscita per l’associazione culturale I Doni delle Muse.
Ivano, il cavaliere del leone è un libro che fa parte di un progetto, Il Medioevo raccontato ai ragazzi,
al quale l’associazione I Doni delle Muse si sta dedicando con
particolare attenzione, che consiste nella divulgazione di testi
medievali attraverso un linguaggio più semplice di quello originale ma
non per questo moderno, eliminando ripetizioni e spiegando gli elementi
che rendono l’opera di difficile lettura, al fine di avvicinare ragazzi e
adulti a questa meravigliosa epoca storica. Si tratta di un lavoro che
richiede grande sensibilità e attenzione per riuscire a comunicare la
cultura medievale a un pubblico anche molto giovane, senza per questo
rinunciare alla precisione nell’uso del lessico e senza scadere in
modernizzazioni che non rispettano la storicità e il testo.
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