La bottega dello speziale. Venetia 1118
di Roberto Tiraboschi
pp. 352, € 9,00
edizioni e/o, 2016
ISBN: 9788866327509
In una Venezia medievale sconvolta da una carestia devastante e dai
festeggiamenti di un carnevale dominato da istinti primordiali ed
eccessi di ogni genere, i protagonisti della Bottega dello speziale inseguono un sogno di rinascita, l’illusione millenaria di sconfiggere la morte.
La giovane Costanza, della nobile famiglia Grimani, scompare nel nulla. Lo scriba, Edgardo, promette che la riporterà alla sua famiglia e si mette alla ricerca della fanciulla. Medici, speziali, becchini, mercanti orientali, fiolari, molti sembrano coinvolti nel mistero della sparizione.
Magister Abella, ambigua alleata di Edgardo, unica donna che svolge la professione di medico nella Venezia del 1118, ci accompagna alla scoperta dei segreti e delle pratiche mediche di quell’epoca. Insieme a lei entreremo nella bottega dello speziale Sabbatai, dove si preparano rimedi e intrugli di ogni sorta.
Edgardo vive nel ricordo di un amore perduto, la schiava Kallis, scomparsa nelle acque della laguna durante una terribile tempesta. In seguito al ritrovamento di un corpo perfettamente conservato sotto i fanghi di un’isola sommersa, Edgardo farnetica di una rinascita della sua amata e accarezza l’illusione di aver sconfitto la morte.
«Il Medioevo mi ha sempre affascinato» afferma l'autore «forse perché contiene in sé elementi un po' fantastici, un po' grotteschi e anche un po’ primitivi. Poi frequentando Venezia spesso per ragioni di famiglia, ho cominciato ad amarla e a chiedermi come poteva essere nel Medioevo: mi infastidiva il fatto che venisse sempre descritta la Venezia cinquecentesca o quattrocentesca dello splendore, dei grandi palazzi e delle ricchezze, e mai di com'era nata, delle lotte che stanno all'origine della creazione di questa città. Così ho iniziato a fare delle ricerche e le difficoltà degli abitanti di Venezia agli inizi, per recuperare terre, lottando contro il mare e contro i fiumi che sfociavano in laguna,con una grandissima fatica». E mentre nel recuperare un passato mai narrato, Tiraboschi incanta ancora una volta il lettore con la ricostruzione minuziosa della toponomastica della Venetia “in fieri”, permettendogli di navigare nei canali con “gundule, peate e barene”.
La giovane Costanza, della nobile famiglia Grimani, scompare nel nulla. Lo scriba, Edgardo, promette che la riporterà alla sua famiglia e si mette alla ricerca della fanciulla. Medici, speziali, becchini, mercanti orientali, fiolari, molti sembrano coinvolti nel mistero della sparizione.
Magister Abella, ambigua alleata di Edgardo, unica donna che svolge la professione di medico nella Venezia del 1118, ci accompagna alla scoperta dei segreti e delle pratiche mediche di quell’epoca. Insieme a lei entreremo nella bottega dello speziale Sabbatai, dove si preparano rimedi e intrugli di ogni sorta.
Edgardo vive nel ricordo di un amore perduto, la schiava Kallis, scomparsa nelle acque della laguna durante una terribile tempesta. In seguito al ritrovamento di un corpo perfettamente conservato sotto i fanghi di un’isola sommersa, Edgardo farnetica di una rinascita della sua amata e accarezza l’illusione di aver sconfitto la morte.
«Il Medioevo mi ha sempre affascinato» afferma l'autore «forse perché contiene in sé elementi un po' fantastici, un po' grotteschi e anche un po’ primitivi. Poi frequentando Venezia spesso per ragioni di famiglia, ho cominciato ad amarla e a chiedermi come poteva essere nel Medioevo: mi infastidiva il fatto che venisse sempre descritta la Venezia cinquecentesca o quattrocentesca dello splendore, dei grandi palazzi e delle ricchezze, e mai di com'era nata, delle lotte che stanno all'origine della creazione di questa città. Così ho iniziato a fare delle ricerche e le difficoltà degli abitanti di Venezia agli inizi, per recuperare terre, lottando contro il mare e contro i fiumi che sfociavano in laguna,con una grandissima fatica». E mentre nel recuperare un passato mai narrato, Tiraboschi incanta ancora una volta il lettore con la ricostruzione minuziosa della toponomastica della Venetia “in fieri”, permettendogli di navigare nei canali con “gundule, peate e barene”.
Roberto Tiraboschi è nato a Bergamo e vive tra Roma e Venezia.
Drammaturgo e sceneggiatore, ha scritto per diversi registi italiani,
tra cui Liliana Cavani, Marco Pontecorvo, Silvio Soldini. Le Edizioni
E/O hanno pubblicato anche i romanzi Sguardo 11 e Sonno, vincitore del Premio nazionale di narrativa Bergamo e del Premio Stresa di narrativa, nonché La pietra per gli occhi, primo volume della serie sulla nascita di Venezia.
Nessun commento:
Posta un commento