Bibliografia dei manoscritti in scrittura beneventana 24
Dati relativi a pubblicazioni apparse a partire dal 1990, raccolti dal 13 novembre 2015 al 1 novembre 2016
di Aa.Vv.
€ 60,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Viella, 2016
ISBN: 9788867287550
Questo numero di BMB dà notizia di una serie di scoperte
davvero inusuali nel piccolo mondo beneventano: non solo di frammenti si
tratta questa volta, ma come sette anni fa per il Beato di Ginevra, di
interi manoscritti, peraltro conservati in uno dei luoghi sacri agli
studi della più importante espressione grafica dell’Italia meridionale
nel medioevo, la Biblioteca Nazionale di Napoli.
Diamo quindi conto con puntuali descrizioni di un antifonario palinsesto
databile al secolo X (V C 14, Nicola Tangari), di due codici misti in
beneventana e carolina recanti sostanzialmente testi di esegesi biblica
(VI D 28 e VII A 5, prima metà del secolo XII, Donatella Buovolo), di un
esemplare delle Etymologiae isidoriane del secolo XII (VI D 61, Vera Schwarz-Ricci).
Di tutti e quattro i codici non si aveva notizia in quanto beneventani, il che potrà apparire sorprendente data la notorietà e l’accessibilità della sede di conservazione, ma forse è proprio questa la ragione della loro ignorata presenza negli scaffali della celebre Biblioteca: per scoprirli occorreva controllarne a tappeto l’intero patrimonio medievale, come alcuni di noi hanno fatto per portarne alla luce gli esemplari datati per anno, luogo o copista. Un ennesimo esempio, insomma, di quella serendipity di cui la ricerca si è sempre programmaticamente nutrita. Un codice biblico in tipizzazione barese della fine del secolo XI si era perso per quasi vent’anni all’interno dell’abbazia di Montecassino: ne dà notizia e lo descrive chi lo ha ritrovato e ne ha la cura, dom Mariano Dell’Omo (Archivio Privato, ms. 2).
Non mancano ovviamente le scoperte di nuovi frammenti, riapparsi quasi tutti all’esterno dell’area beneventana: a Lecce (Arianna Vena), Madrid (Elisabetta Caldelli e Valeria De Fraja), Magonza (Vera Schwarz-Ricci), Orléans (Brian Long e Andrew Irving), Roma (Nicola Tangari).
Alla luce di queste eccezionali novità, che senza dubbio comporteranno un incremento della produzione nel settore, ribadiamo l’appello rivolto l’anno scorso a quanti volessero collaborare con noi nel registrare e dar conto di quanto si scrive intorno agli oltre duemila manoscritti beneventani finora conosciuti: si tratta di un servizio reso alla comunità scientifica che, in termini di accesso alle fonti della ricerca, torna a vantaggio anche di chi lo compie.
Di tutti e quattro i codici non si aveva notizia in quanto beneventani, il che potrà apparire sorprendente data la notorietà e l’accessibilità della sede di conservazione, ma forse è proprio questa la ragione della loro ignorata presenza negli scaffali della celebre Biblioteca: per scoprirli occorreva controllarne a tappeto l’intero patrimonio medievale, come alcuni di noi hanno fatto per portarne alla luce gli esemplari datati per anno, luogo o copista. Un ennesimo esempio, insomma, di quella serendipity di cui la ricerca si è sempre programmaticamente nutrita. Un codice biblico in tipizzazione barese della fine del secolo XI si era perso per quasi vent’anni all’interno dell’abbazia di Montecassino: ne dà notizia e lo descrive chi lo ha ritrovato e ne ha la cura, dom Mariano Dell’Omo (Archivio Privato, ms. 2).
Non mancano ovviamente le scoperte di nuovi frammenti, riapparsi quasi tutti all’esterno dell’area beneventana: a Lecce (Arianna Vena), Madrid (Elisabetta Caldelli e Valeria De Fraja), Magonza (Vera Schwarz-Ricci), Orléans (Brian Long e Andrew Irving), Roma (Nicola Tangari).
Alla luce di queste eccezionali novità, che senza dubbio comporteranno un incremento della produzione nel settore, ribadiamo l’appello rivolto l’anno scorso a quanti volessero collaborare con noi nel registrare e dar conto di quanto si scrive intorno agli oltre duemila manoscritti beneventani finora conosciuti: si tratta di un servizio reso alla comunità scientifica che, in termini di accesso alle fonti della ricerca, torna a vantaggio anche di chi lo compie.
Dati raccolti da Laura Albiero, Maria Gabriella Critelli, Paola
Errani, Nicoletta Giovè, Valentina Longo, Marco Palma, Anna Pannega,
Leda Ruggiero, Valerio Sanzotta, Silvia Scipioni, Maddalena Sparagna,
Gaia Elisabetta Unfer Verre, Matteo Villani.
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