Lo scudo di Cristo
Le guerre dell'Impero romano d'Oriente
di Gastone Breccia
pp. 426, € 25,00
Laterza, 2016
ISBN: 9788858125830
Le possenti mura di Costantinopoli hanno arginato per secoli le ondate
di nemici che insidiavano l’Europa cristiana. Le armate dell’impero
romano d’Oriente si erano trasformate nello scudo di Cristo: questa è la
storia della loro lunga lotta, fino alla vittoria.
L’impero romano d’Oriente visse suo malgrado per oltre mille anni in
uno stato di guerra continua. La sua capitale Costantinopoli, la
splendida ‘regina delle città’, non smise mai di attirare conquistatori
avidi di preda dai quattro angoli del mondo: Goti, Unni, Slavi, Avari,
Persiani, Arabi, Bulgari…
L’impero, spesso sull’orlo della disfatta, riuscì sempre a trovare la forza necessaria per rialzarsi dopo le sconfitte. Aveva ereditato da Roma antica uno dei più potenti eserciti della storia: attraverso molti cambiamenti organizzativi, strategici e tattici, fu comunque in grado di mettere in campo armate capaci di respingere le continue invasioni. Il libro ripercorre i primi turbinosi secoli di questa storia, dalla disfatta di Adrianopoli del 378, che costrinse Teodosio I a riformare l’intero sistema difensivo imperiale, fino alle vittorie sugli Arabi e sui Bulgari, che nel IX secolo restituirono alla Nuova Roma uno spazio di dominio nei Balcani e in tutto il Mediterraneo orientale. Vengono analizzate sia la strategia dell’impero che le tattiche di combattimento, spesso all’avanguardia, delle sue armate, nonché la loro organizzazione, legata ad aspetti cruciali della vita sociale ed economica dello Stato.
Al riparo dello scudo bizantino ebbe modo di prosperare e svilupparsi l’Europa latina: che però non riconobbe mai ai fratelli d’oriente il merito di aver difeso con il proprio sangue la pace di tutta la Cristianità.
L’impero, spesso sull’orlo della disfatta, riuscì sempre a trovare la forza necessaria per rialzarsi dopo le sconfitte. Aveva ereditato da Roma antica uno dei più potenti eserciti della storia: attraverso molti cambiamenti organizzativi, strategici e tattici, fu comunque in grado di mettere in campo armate capaci di respingere le continue invasioni. Il libro ripercorre i primi turbinosi secoli di questa storia, dalla disfatta di Adrianopoli del 378, che costrinse Teodosio I a riformare l’intero sistema difensivo imperiale, fino alle vittorie sugli Arabi e sui Bulgari, che nel IX secolo restituirono alla Nuova Roma uno spazio di dominio nei Balcani e in tutto il Mediterraneo orientale. Vengono analizzate sia la strategia dell’impero che le tattiche di combattimento, spesso all’avanguardia, delle sue armate, nonché la loro organizzazione, legata ad aspetti cruciali della vita sociale ed economica dello Stato.
Al riparo dello scudo bizantino ebbe modo di prosperare e svilupparsi l’Europa latina: che però non riconobbe mai ai fratelli d’oriente il merito di aver difeso con il proprio sangue la pace di tutta la Cristianità.
Gastone Breccia è ricercatore di Civiltà bizantina presso l’Università
degli Studi di Pavia. Negli ultimi anni si è dedicato alla ricerca in
campo storico-militare anche al di fuori dell’ambito della
bizantinistica. Esperto di teoria militare, di guerriglia e
controguerriglia, ha condotto ricerche sul campo in Afghanistan (2011) e
Kurdistan (Iraq e Siria, 2015). È membro del direttivo della Società
Italiana di Storia Militare (SISM) e collaboratore fisso della rivista
“Focus Wars”. Tra le sue più recenti pubblicazioni:I figli di Marte. L’arte della guerra a Roma antica (Mondadori 2012); L’arte della guerriglia (Il Mulino 2013); La tomba degli imperi (Mondadori 2013); Le guerre afgane (Il Mulino 2014); Nei secoli fedele. Le battaglie dei Carabinieri 1814-2014 (Mondadori 2014); 1915. L’Italia va in trincea (Il Mulino 2015); Guerra all’Isis. Diario dal fronte curdo (Il Mulino 2016).
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