Il fantastico nella letteratura medievale
di Alberto Varvaro
pp. 144, € 14,00
Il Mulino, 2016
ISBN: 978-88-15-26546-3
Un passaggio decisivo nella storia della letteratura europea del XII
secolo: l’apertura dei testi volgari all’elemento fantastico, quella
materia narrativa che trova espressione nella fiaba e che sfida le
categorie di vero, verosimile, irreale. Si tratta di una svolta
improvvisa, che riguardò gran parte dell’Europa romanza e che qui viene
delineata a partire dalla ricca produzione di area francese.
INDICE DEL VOLUME: Introduzione. - I. Il mastro ladro. -
II. Verosimiglianza storica e funzione esemplare. - III. Merlino e Artù
in Goffredo di Monmouth. - IV. Artù prima di (o accanto a) Goffredo di
Monmouth. - V. La storia dei cigni. - VI. La «Chanson du Chevalier au
Cygne». - VII. La contessa d’Angiò. - VIII. La vicenda di Ami e Amile. -
IX. La storia di Carlomagno ladro: la perduta canzone di Basin. - X.
Due «fabliaux». - XI. Le imprese di Trubert. - XII. Tristano e Isotta.
Premesse. - XIII. Tristano e il drago. - XIV. I temi folclorici nel
«Tristan». - XV. Il rapimento della regina e il personaggio di
Lancillotto. - XVI. La storia di Roberto il Diavolo. - Postfazione, di
L. Minervini e G. Palumbo. - Indice dei nomi.
Alberto Varvaro (1934-2014) è stato professore di
Filologia romanza all’Università di Napoli «Federico II». Tra i suoi
numerosi libri ricordiamo, pubblicati dal Mulino, «La parola nel tempo»
(1984), «Letterature romanze del medioevo» (1985), «Apparizioni
fantastiche. Tradizioni folcloriche e letteratura nel Medioevo» (1994),
«Adultèri, delitti e filologia. Il caso della baronessa di Carini»
(2010) e «La formazione delle lingue romanze» (2014).
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